Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

Al via la 72 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

Si accendono i riflettori questa sera, 2 settembre, sulla cerimonia di apertura della 72 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 2 al 12 settembre per la direzione di Alberto Barbera.
Madrina del festival è l'attrice ventottenne italo-egiziana Elisa Sednaoui, mentre la presidenza della giuria è affidata al regista premio Oscar Alfonso Cuarón che guiderà, tra gli altri, lo scrittore Emmanuel Carrère, il vincitore del David di Donatello 2015 Francesco Munzi e il polacco Pawel Pawlikowski.
Ad inaugurare la kermesse sarà la prima mondiale di Everest - presentato fuori concorso - diretto da Baltasar Kormákur e interpretato da Keira Knightley, Josh Brolin ed Emily Watson tra i primi a calcare il red carpet insieme allo “scalatore” più acclamato del momento: Jake Gyllenhaal.
Un'edizione che si preannuncia ricca di film e star amatissime, con il pubblico in fremente attesa per l'arrivo, tra qualche giorno, di Johnny Depp interprete del film (fuori concorso) Black Mass diretto Scott Cooper.
Aleksandr Sokurov si presenta in concorso con Francofonia: una riflessione sul valore dell'arte che passa per i corridoi semibui del museo del Louvre, con immagini evocative equiparabili ad alcune tra le più fortunate opere dell'autore, di cui ricordiamo il Faust, Leone D'oro 2011.
Ben quattro gli italiani in corsa quest'anno: Giuseppe M. Gaudino dirige Valeria Golino nell'interpretazione di una donna sospesa tra l'accettazione e il diniego di una vita ordinaria in Per amor vostro; Luca Guadagnino si affida invece ad un cast internazionale con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson e Corrado Guzzanti per il suo A Bigger Splash; Marco Bellocchio torna nella sua Bobbio per le riprese di Sangue del mio sangue, una storia dissepolta nelle vecchie carceri del paese, in cui il passato si mescola al presente grazie a peccati inenarrabili e condanne medievali; The last but not least, l'esordio di Piero Messina alla regia – già aiuto regista di Sorrentino – L'attesa con Juliette Binoche, sancisce l'importanza dichiarata a più riprese dallo stesso Alberto Barbera di puntare i riflettori sui grandi cineasti per riuscire a mettere d'accordo frange di pubblico molto diverse, senza dimenticare che le nuove generazioni sono destinate a diventare le nuove protagoniste della storia del cinema.

Olivia Fanfani 02/09/2015

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM