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Italianism: stilnovismo postmoderno

Dieci parole per dieci illustratori per otto rappresentanti Made by Italians è Italianism. È integrato al programma dell’Outdoor festival all’ex caserma Guido Reni, l’appuntamento imperdibile nell’ambito dell’arte contemporanea: appartenente al contesto di riqualificazione del luogo - l’ex caserma appunto - visitato dagli artisti, che a questa edizione hanno travestito gli spazi di nuove vesti. 
Tema portante dell’edizione Italianism di quest’anno è stato il Design della parola con la direzione artistica di Renato Fontana. Cosa è significato dare la giusta forma e il giusto peso e significato ad una parola specifica, ce l’hanno spiegato i “talk” degli ospiti. Un’interessantissima scoperta attraverso quelle che sono state le parole ITALIANE, dieci per ognuno, scelte da coloro che hanno sostenuto per una ventina di minuti ciascuno il proprio discorso attorno ad esse. Snocciolando come un rosario di dieci nodi il proprio mondo attraverso il loro pensiero, è stata l’attribuzione fatta per ogni parola all’immagine di un illustratore/collettivo/istituto a rendere ultranarrativa quest’esperienza.
Ebbene Giuseppe Patota - linguista, professore ordinario dell’Università di Siena - con il peso della storia e della cultura ha sviscerato la letterarietà di un mondo dietro parole, le cui attribuzioni grafiche sono state perfette, Annamaria Testa - pubblicitaria e saggista, esperta di comunicazione e creatività - ha deciso di giocare da brava comunicatrice strategica attraverso il doppio senso delle sue scelte.
Nicola Lagioia - scrittore, Premio Strega 2015 - sublime anche con la propria dialettica, è intervenuto forse nella forma più brillante di tutte, quella con cui ha preso il culto dell’essere italiano e fondendolo con la propria persona ha messo su un costrutto di idee splendide che con una lettura divertente, forte e intelligente ha parlato fondamentalmente dell’italianità: quella della mafia, della provvidenza della controriforma (“che in Italia è stata senza riforma”), concludendo in un emblematico silenzio nel cibo, diventato argomento virale “di cui non ho niente da dire”.
Gli interventi letterari si sono alternati a quelli più eccentrici e non meno arguti, come quello di Cosmo e di Amir Isaa - che hanno ulteriormente intrattenuto il pubblico nella serata a tema Italian Night, assieme ai resident di L-Ektrica Andrea Esu e Fabrizio Esu. Se con Cosmo abbiamo viaggiato dentro la sua vita i suoi testi, che hanno reso di lui, della sua formazione filosofica un paroliere esperto nel racconto del suo mondo interiore, Amir Isaa anche lui, attraverso i suoi oculati idiomi, ha spiegato tanto di sè accompagnato dall’interessante lettering degli artisti che ne hanno contraddistinto il pezzo. Entrambi interventi che hanno reso brillante e servile il loro lavoro per la lingua, quella stralunata e mentale di un cantautore e quella più spuria e dissacrante di un rapper.
All’appello restano Monica Fabris (Presidente di Episteme, filosofa e ricercatrice), Alex Giordano (eclettico esperto digitale, docente di Innovazione Sociale e Marketing all’Università Federico II di Napoli) e Patrizia Ravaioli (amministratore dell’Ente strumentale alla Croce Rossa Italiana), tutti fondamentali nelle loro scelte e nell’aver costruito attorno ad esse il racconto della loro esperienza e formazione di vita.
Ultima e non meno importante colei che ha gestito e moderato la faccenda italiana: Valentina Parasecolo. Anche lei ha deciso di portare sul palchetto di Italianism le sue dieci parole, tra queste Pinocchio, la cui riflessione attorno al piccolo personaggio nato dalla penna italiana ha fatto addentrare il pubblico dentro la visione di un carattere e un mondo solo nostro.
Presentata infine attraverso la mostra di ottanta poster che raccontano le parole discusse (10 parole per ognuno degli otto relatori), scelti come chiave di lettura della conferenza e realizzati in collaborazione con i partners tecnici: [ADCI – Art Directors Club Italiano; ARF! Festival di storie, segni & disegni, Roma; Betterpress Lab, laboratorio di stampe a caratteri mobili, Roma; C41 Magazine; IED - Istituto Europeo di Design Roma; ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, Urbino; Lahar Magazine, Padova; Lettering da, network creativo nazionale; La Scuola Open Source, Bari] come narrazione visiva delle parole selezionate dai relatori.
Ad aggiungere colore Imago, magazine di cultura visuale che ha dedicato ad Italianism il suo numero, e nella propria sfera editoriale aderisce pienamente al tema recitando “Dal più, il meno. La creatività salverà l’estinzione del genere umano?”. Citando Cosmo che cita Wittgenstein possiamo solo rispondere che “su ciò di cui non si è in grado di parlare, bisogna tacere” e lasciare al resto dell’arte dire la propria.

Emanuela Platania 30/10/2016

Immagini (dall'alto): "Ritmo", Plaza; "Tempo", Paolo Voto (ripreso anche in copertina)

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