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"Images" - Pablo Picasso al Museo dell'Ara Pacis di Roma

Le(s) “Images” di Pablo Picasso sono l’occasione per approfondire una figura importante del ventesimo secolo, forse tra le più rare ad averci aperto la mente verso una nuova e controversa esternazione dell’arte. La mostra “Picasso Images. Le opere, l’artista, il personaggio”, allestita al Museo dell’Ara Pacis dal 14 ottobre al 19 febbraio 2017, espone le opere dell’artista collezionate al Musée National Picasso-Paris, ed è curata da Violette Andres e Anne de Mondenard.
Pablo Picasso, che ha sempre subìto l’appellativo semplicistico di “pittore cubista”, in realtà ha dato filo da torcere a tante forme di rappresentazione dell’arte. Esempio e metro di misura per scultori e pittori, diede stimoli sperimentali importanti anche alla fotografia.
Quella che bisogna anteporre come premessa per comprendere tutto quello che accadde nell’arte del ventesimo secolo è un concetto importante: quello di “omologia”. Permette nell’ottica fenomenologica di capire perché una determinatapicasso1 manifestazione artistica avviene in un luogo e in un momento preciso, e mai nulla accade per caso. Sappiamo che in anni di tumulto avanguardistico, nei primi decenni del Novecento l’arte respira con gli stessi polmoni di ciò che accade nell’ambiente tecnologico. Le tesi sull’elettromagnetismo e la relatività, l’industrializzazione e la produzione seriale, cambiano radicalmente e in maniera irreversibile il percorso storico del progresso umano. Le leggi fisiche che si teorizzano all’epoca abbattono vecchie teorie che destabilizzano e disorientano l’uomo che comincia ad analizzare e mettere in discussione la realtà, il suo contesto e le sue forme di rappresentazione.
La fotografia nel frattempo diventa icona della riproducibilità tecnica di un prodotto artistico - Benjamin e Barthes docent - e su questo specifico concetto Picasso ha basato una parte della propria riflessione artistica, lasciando sia che il mezzo lo rappresentasse ironicamente come “vittima consenziente”, sia agendo splendidamente su questa forma di rappresentazione.
Tutte queste premesse ci rendono noti e ancora più chiari gli eventi che hanno portato un artista come Picasso, ma non solo, tutta una serie di figure che lo circondavano, a prendere la realtà e analizzarla a fondo grazie a questo potente mezzo scrutatore.
picasso2Quindi, la destrutturazione della realtà - che solo in parte può definirsi cubista - è semplicemente una fase del percorso artistico di un artista simile, che per arrivare a questo punto ha affrontato pienamente la rappresentazione di questa. Quindi non sorprende che si sia approcciato analiticamente al disegno, alla fotografia, alla scultura e allo studio dei materiali con l’attitudine di un vero esperto.
Si approcciò a David Douglas Duncan, Roberto Otero e Brassaï. A Dora Maar - con cui ebbe una delle sue più importanti relazioni - che seguì tutta la gestazione di Guernica che in mostra è visibile nelle sue fasi di sviluppo.
Poi André Villers che con la tecnica del “fotogramma” sovrappone delle immagini che lasciano in sovraesposizione la superficie della loro forma ottenendo una sorta di découpage di figure sulle foto. Con Gjon Mili sperimentò - grazie all’esposizione prolungata - il disegno di forme di animali con una penna luminosa. Gli altri artisti con cui ha collaborato furono Pierre Manciet, Robert Doisneau, Douglas Glass, Denise Colomb, Arnold Newman, Nick De Morgoli, Jean Nocenti, René Burri, Edward Quinn, Luc Fournol, Lucien Clergue, Lee Miller, Bill Brantdt, Micel Cot, Robert Capa, Wilhem Maywald ed Herbert List. Oltre a ritrarlo in momenti intimi, Picasso talvolta è ripreso al fianco delle sue tele, o in fondo alle camere in altri ambienti, quasi a riprendere negli spazi fiamminghi “dell’ambiente dentro l’ambiente”, la propria arte esternata attorno alla sua figura.

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in Augusta, Roma; ideata da Electa, in collaborazione con il Musée National Pizasso-Paris e organizzata con Zètema Progetto Cultura.

Emanuela Platania 20/10/2016

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