Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

Milano: atmosfere da Concerto di Capodanno all’Auditorium di Milano sulle note di Strauss

Gen 14

L’Auditorium di Milano si trasforma nel Musikverein di Vienna con un programma a tempo di walzer, polka e marcia. Protagonisti sono Zhang Xian, che torna a dirigere laVerdi come direttore ospite nel primo dei suoi quattro programmi in stagione, il ventisettenne violoncellista danese Andreas Brantlid e naturalmente l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Chi non ha sognato sulle note del Walzer di partecipare al Ballo delle debuttanti o calarsi nelle atmosfere ottocentesche di feste e ricevimenti alla corte imperiale d’Austria? Un concerto avvincente che cavalca anche la storia di una delle famiglie di musicisti, gli Strauss appunto, che hanno segnato col proprio nome un’Epoca ed un Impero. Si spazia tra le opere dei due fratelli Johann Strauss Jr con la sua Ouverture Die Zigeunerbaron, l’ironico Tik Tak (Polka Schnell), Bitte schön (Polka francaise) e Eduard Strauss con Ohne Aufenthalt (Polka Schnell). Piatto ricco dunque quello offerto dalla Verdi al pubblico milanese in festa specie quando l’ultimo bis a fine serata è la celeberrima Marcia Radetzky. A completamento di una emozionante serata l’originale e a tratti stravagante “Concerto per violoncello e orchestra” di Friedrich Gulda, compositore del Novecento, grande innovatore delle tematiche musicali di tradizione ottocentesca, e una brillante ouverture di Franz von Suppé che ben si allontanano dalle note di “Sangue viennese (Wiener Blut) op. 354”, un walzer ideato per i festeggiamenti nuziali di Gisella d’Asburgo-Lorena, figlia maggiore dell’imperatore, e Leopoldo di Baviera. Stupefacente è apparsa la performance del giovane Brantelid che pur esibendosi in un concerto dalle intricate sonorità, non da molti apprezzate, riesce pur tuttavia nell’esecuzione di un pezzo eclettico, frutto di contaminazione tra jazz, pop, rock e classico, a farsi apprezzare per la straordinaria capacità interpretativa e la scioltezza nel toccare corde molto “tese” e delicate. Non a caso Brantelid, che ha iniziato lo studio del violoncello fin dalla tenera età prendendo lezione direttamente dal padre, ha collaborato con le più grandi Orchestre di rilievo internazionale. E a fine anno sarà impegnato in un lungo tour in Cina insieme alla London Philharmonic Orchestra. Il ritorno seppur passeggero della mitica Zhang Xian regala alla serata un tocco speciale. Con la sua bacchetta infatti dirige la platea invitandola a battere le mani sulle note della Marcia Radetzky, ed il pubblico divertito, non tarda a far sentire la propria risposta.

Adele Labbate

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM