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All’Auditorium di Milano teatro, cinema e musica insieme con “Amadeus”

Ott 29

Un singolare evento è stato protagonista dell’appuntamento settimanale con laVerdi dove cinema, teatro e musica si sono incontrati in un'unica grande performance che ha visto come protagonisti l’Orchestra Sinfonica e il Coro dell’Auditorium di Milano, l’attore Luca Barbareschi e “Amadeus”, il film del 1984 di Milos Forman. Dopo il successo della prima italiana del luglio 2015 al Teatro San Carlo di Napoli, arriva a Milano per la prima volta il concerto, opera in forma semiscenica tratta dalla piece teatrale di Peter Shaffer con musiche di Mozart e ideazione e direzione di John Axelrod. Per l’occasione, in scena un grande cast internazionale di voci soliste: la soprano Marie-Pierre Roy, la mezzosoprano Eva Vogel, il tenore Patrick Grahl e il basso Thomas Tatzl.2amadeus
Nell’alternanza di celebri melodie mozartiane e messa in scena teatrale, il pubblico assiste al dramma che racconta il presunto tentativo, senza fondamento storico, del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell'odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart. Il titolo dell'opera di Shaffer è legato all'abitudine di Mozart di usare Amadeus come nome d'arte. Quella di Mozart è la storia di un uomo la cui vita fu breve come quella di un Divo, morì a poco meno di 36 anni e fu in grado di dar vita ad una produzione musicale straordinaria: ben 626 numeri d’opera, in cui sperimentò generi diversi, dalle sonate per pianoforte ai concerti per corno, dalle contraddanze alle serenate per fiati fino ai melodrammi. Mozart è considerato il più grande genio della musica, ritenuta la sola in grado di dar corpo alla “voce di Dio”. Lo spettacolo si apre con il Primo movimento della Sinfonia K 183 dove si percepisce l’inquietudine di un giovane diciassettenne che presto sarebbe stato richiesto presso la corte imperiale di Vienna. Alla fine del primo brano, fa il suo ingresso in scena Luca Barbareschi nei panni del compositore italiano Antonio Salieri oramai agli sgoccioli della sua vita, che racconta la vita di Mozart, dall’esordio del giovane fino alla sua sepoltura in una fosse comune. Segue il Terzo Movimento della Serenata per 1amadeus13 strumenti K. 361, dove una sola coppia di corni accompagna oboe, clarinetto e fagotto che si alternano nell’esecuzione di una melodia di insolita bellezza. Non manca poi il riferimento al Singspiel con “Martern aller Arten”, l’aria tratta da “Il ratto del Serraglio”, la prima difficile aria di Konstanze. Il Direttore Axelrod è protagonista invece del Concerto n. 23 in La maggiore per pianoforte e orchestra K. 488, uno tra i più celebri tra i concerti per pianoforte ed orchestra di Mozart; il secondo movimento , un Adagio, è una struggente pagina tra la più intense scritte dal Maestro di Salisburgo. Dello stesso anno di composizione del K488, ovvero il 1786, è l’Ouverture de “Le nozze di Figaro”, opera che inaugura il sodalizio tra Mozart e il librettista Lorenzo Da Ponte: la frenetica ouverture è la consona prefazione della giornata bizzarra che avrà come protagonisti Figaro, Susanna, il Conte, la Contessa e tanti altri personaggi della stramba commedia musicale. Naturalmente in questa cavalcata musicale sotto il segno di Mozart non poteva mancare l’Ouverture de il Don Giovanni K. 527, un pezzo dalle tonalità scure strettamente connesso al finale tragico del melodramma. La seconda parte del programma è interamente dedicata al potente “Requiem K. 626” la cui esecuzione da parte del Coro diretto da Erina Gambarini regala al pubblico una forte emozione. Considerato l’opera testamentaria, il Kyrie, il Dies Irae e la Lacrimosa sono i tre momenti in cui la commozione tocca livelli altissimi, lasciando la platea pienamente soddisfatta, anche se l’esperimento della messa in scena teatrale con Barbareschi e la giovane coppia di attori Francesco Bonomo (Mozart) e Dajana Roncione (Konstanze) non ha convinto molto.

Adele Labbate 31/10/2016

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