"18mila giorni - Il Pitone", Battiston/Testa/Bajani: monologo a tre voci
Se qualcuno fosse passato per Montepulciano (SI) la sera del 25 Febbraio, avrebbe avuto la fortuna di trascorrere una buona mezz'ora nell'antico ed elegante Caffé Poliziano e imbattersi nella presentazione del nuovo romanzo di Andrea Bajani, "Ogni Promessa", edito da Einaudi, alla quale hanno partecipato il cantautore Gianmaria Testa e uno degli attori più bravi nel panorama odierno (cinematografico e non) italiano, ovvero Giuseppe Battiston. Gli stessi interpreti, poi, avrebbero potuto re-incontrare l'avventore al Teatro Poliziano, dove è andato in scena lo spettacolo "18mila giorni - Il Pitone". In scena un uomo che ha perso il lavoro e, con esso, la famiglia. Le assenze della sua vita sono rappresentate da "mucchietti" di vestiti ordinati, e un ammasso di vestiti disordinati nel centro della scena, che come cratere sembra risucchiare in un vortice di passato il protagonista. Le parole di Bajani si dispiegano dolcemente, puntuali ma senza aggredire. Battiston ne è il degno interprete, riuscendo, con il corpo e con la voce, a disegnare un personaggio vero e presente. Dietro un sipario evanescente, appare il sogno, il pensiero e il compagno dell'uomo, ovvero la chitarra e la voce di Gianmaria Testa. Per la regia di Alfonso Santagata, "18mila giorni" (equivalenti a 50 anni di vita) mette in scena tre interpreti che con i loro linguaggi danno l'impressione di fondersi organicamente, alla perfezione, fino a un "bianco" annullamento finale. Un vero e proprio gioiello per lo sguardo del visitatore capitato per caso a Montepulciano.
(Luca Lampariello)
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