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L’arte politica di Laika in mostra in Finlandia al fianco di Gauguin e Picasso

Fino al 15 settembre le opere della street artist romana saranno esposte nel museo Serlachius di Mänttä all’interno dell’esposizione MASCHERE. Identità multiple dall'antichità all'arte contemporanea. La mostra, curata dalla storica dell’arte italiana Lorella Scacco, esplora i diversi significati del concetto di maschera, intesa come identità, travestimento e protezione, conta opere di artisti del Novecento di riconosciuta fama internazionale come Man Ray, Gauguin e Picasso. In questo contesto il linguaggio visivo contemporaneo di Laika, attiva dal 2019, si inserisce con quattro opere, ciascuna delle quali esprime un messaggio politico e sociale legato a un avvenimento di attualità degli ultimi anni. Tre di queste sono legate in maniera più o meno diretta alla pandemia da Covid-19. Al Serlachius si potrà ammirare quella che forse è l’opera più celebre dell’artista, #Jenesuispasunvirus, la prima al mondo sul tema della pandemia e sul razzismo che nel primo periodo della diffusione del Covid aveva colpito le persone di origini cinesi e asiatiche. L’opera ritrae infatti la ristoratrice e simbolo della comunità cinese di Roma Sonia Hangzhou con tuta protettiva e mascherina, intenta a cercare di respingere il “virus” dell’intolleranza. C’è poi Herd Immunity Is Bullshit, critica nei confronti dell’ex premier britannico Boris Johnson per la sua gestione della pandemia. Jonhson, accusato di non aver preso i dovuti provvedimenti per evitare la diffusione del Covid, viene ritratto come una pecora nera distanziata dal resto del gregge. Collegata al tema delle mancate precauzioni dei governi nel periodo pandemico è anche Symptoms, dove Jair Bolsonaro, in quegli anni presidente del Brasile, appare appunto ammalato di Covid. In questo caso però la critica è rivolta soprattutto verso le politiche di Bolsonaro che avevano colpito e minacciato l’esistenza delle popolazioni indigene: è infatti un indio a misurare la temperatura dell’ex presidente, sperando nella sua dipartita, che potrebbe voler dire la salvezza della sua comunità. L'ultima opera, realizzata nel 2023, è Self Portrait Against War, una riflessione ancora attuale sulla guerra tra Russia e Ucraina, un invito alla risoluzione diplomatica dei conflitti rivolto alle grandi potenze. In quest’opera l’artista anonima sceglie di rappresentare se stessa, o almeno la sua maschera, per dar forza alla sua richiesta, oggi se possibile ancora più sentita, di una pace indispensabile.

Cecilia Cerasaro  08/05/2024

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