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Aniene ti presento Boris: Corrado Guzzanti e Mattia Torre inaugurano su Sky il thriller comico con “Dov’è Mario?”

Dov’è Corrado? Gli affezionati lo aspettano dal 2012, data della sua ultima apparizione su Sky con l’instant-cult “Aniene” (seguito da “Aniene 2 – Molto rigore per nulla”). Eravamo in piena “era Monti”: c’erano Licio Gelli, Padre Pizzarro, Lorenzo, Venditti e il referendum sull’acqua pubblica. Insieme alle maschere note, anche qualche personaggio nuovo, tra tutti il Thor di borgata e le casalinghe della borghesia nera dell’Olgiata. Facce nuove e impianto classico – un contenitore a raccordo dei singoli sketch – ma le battute ancora si ricordano e i video su Youtube hanno visualizzazioni in continua crescita.
Dobbiamo aspettarci un terzo “Aniene”? Guzzanti non lo esclude, ma quest’estate ha lavorato a qualcosa di completamente inedito dal titolo, provvisorio, “Dov’è Mario?”. I coetanei dell’autore forse lo assoceranno allo sceneggiato degli anni Settanta “Dov’è Anna?” e in effetti il riferimento non è casuale. Siamo di fronte a un “thriller comico”, otto puntate di circa mezz’ora con tanto di cliffhanger finale ma senza abbandonare la satira: «Al centro c’è il racconto di una vicenda umana. Poi lo sfondo, anche per deformazione professionale, sarà satirico. Non riguarderà Renzi, ma il Paese in generale» ha detto Guzzanti a La Repubblica.
Un progetto che rimane quindi più dalle parti del serial che non della sketch-comedy: basti pensare che stavolta il programma andrà in onda su Sky Atlantic, il canale tematico per eccellenza (insieme a “colleghi” come Fargo, Game of Thrones e Gomorra) e non su Sky Uno come i precedenti.
A supportare l’impianto seriale è il co-autore della serie, Mattia Torre, una delle menti di “Boris” e di “Ogni maledetto Natale” che durante un’intervista a Dagospia ha svelato qualche dettaglio in più sulla trama: «Un intellettuale di sinistra, il professor Bambea, un fine pensatore amato dal pubblico, abitualmente ospite di giornali e tv ha un incidente stradale. Va in coma e quando si risveglia è diventato un grevissimo comico romano. Si esprime in modo trucido. Ha attacchi improvvisi che non riesce a controllare. Quando non riesce più a sopprimere la sua nuova identità, scappa di casa e intrattiene la gente nei cabaret di Roma. Una badante rumena, l'unica a conoscere il suo segreto, si occupa di riportarlo a casa, ma è quando il caso diventa non più recintabile e l' entourage di sinistra che ne cura l' immagine inizia seriamente a preoccuparsi, che la crepa, la straordinaria separazione tra i due mondi, quello che lo applaude nei teatrini per un peto e quello che lo celebra mediaticamente per le sue opinioni da editorialista, si allarga a dismisura».
La regia è di Edoardo Gabriellini, alla sua terza prova dopo “B.B. e il cormorano” (2003) e “Padroni di casa” (2012). Per la messa in onda dovremo aspettare la primavera, qualche spot su Sky si è già visto, ma la data precisa non c’è ancora. E per tutti gli appassionati: è stato chiesto a Mattia Torre se ci sarà un’altra stagione di “Boris”. La sua risposta? «Quando torneranno le condizioni che permisero l'esperimento, ci rimetteremo le mani». Suvvia, non è proprio un no.

Eliana Rizzi 08/02/2016

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