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In libreria torna il thriller scandinavo con “Sole di Mezzanotte” di Jo Nesbø

“Sole di mezzanotte” è la storia, narrata in prima persona, di un torbido individuo che si rifugia tra i più fitti e selvaggi boschi della Norvegia settentrionale per sfuggire alla vendetta di un boss della mala, il Pescatore. Leggendo un estratto dell’ultimo romanzo di Jo Nesbø, si comprende perfettamente che “Sole di Mezzanotte” è il sequel di “Sangue e neve” (Einaudi, 2015) e che il protagonista è di nuovo Olav Johansen anche se ora è chiamato semplicemente Jon Hansen ed è soprannominato “il cacciatore”. Il successo di Jo Nesbø e dei suoi incredibili romanzi, a metà tra il più puro pulp americano e l’hard boiled anni ’90, fa immediatamente riflettere su tutto il filone letterario proveniente dalle terre dei vichinghi.
Spostando il pensiero al nord, all’estremo nord, immaginiamo volti algidi segnati dal freddo e dal rigore, mai sfiorati dai caldi costumi mediterranei, dal sole, dall’ardente sentimento che infiamma gli animi ferocemente scanzonati delle genti del sud Europa. Ancora una volta le generalizzazioni in fatto di popoli si rivelano mendaci. Gli immobili e gelidi contesti evocati da Jo Nesbø sono spesso macchiati dal sangue ancora tiepido che, inesorabile, scorre a causa delle forti, fortissime, passioni viscerali che investono i personaggi di queste nordiche storie.
Distaccati, ma istintivi, ferini e indifferenti al tempo stesso, i protagonisti dell’affascinante corrente scandinava si muovono come magnifici lupi, attraversando tutte le sfumature del giallo d’autore. Dal thriller più toccante, al noir coinvolgente anche dal punto di vista emozionale, la scuola nordica dei romanzieri contemporanei si va delineando sempre di più. All’inizio c’era Stieg Larsson, svedese, autore che vale la pena leggere e scoprire, appassionandosi tanto alle famosissime opere quanto alla sua intrigante biografia. Poi, dalla fine degli anni Novanta, in Norvegia è spuntato Jo Nesbø con i suoi libri unici ed entusiasmanti, contraddistinti da un romanzare fluido e avvolgente che immerge il lettore nel palpitante panorama dei fiordi, della neve e del sangue criminale. Infine, c’è Camilla Läckberg che racconta le indagini dell’ispettore Hedström e di sua moglie, la scrittrice Erica Falck. Interessante anche la svedese Läckberg perché alle vicende, che si svolgono sempre nella cittadina di Fjällbacka, si aggiunge una sfumatura vagamente sentimentale, più femminile e vibrante.
Impossibile non lasciarsi prendere da questa magnifica letteratura made in North. Dopo il primo romanzo, ne segue un altro, magari di un autore diverso, con una diversa atmosfera, ma sempre proveniente dalla contemporaneità norrena, fino ad allestire un intero scaffale della propria libreria casalinga con i nuovi geni del thriller, del noir e del polar scandinavo.

Susanna Terribile 19/04/2016

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