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“The Hateful Eight”: il grande ritorno al western di Ennio Morricone

Gen 24

Dopo aver scritto qualcosa come cinquecento colonne sonore, incluse quelle memorabili di “Per un pugno di dollari”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C’era una volta in America”, “Mission” e “Nuovo Cinema Paradiso”, Ennio Morricone ritorna a comporre un nuovo score per l’ultimo e attesissimo film di Quentin Tarantino: “The Hateful Eight”. E il contributo che il Maestro dà a quest’ultima fatica del regista americano è a dir poco sublime, un punto altissimo dell’ultima fase della sua carriera.
A cavallo dei due lavori per Giuseppe Tornatore, “La corrispondenza” e “Lo sguardo della musica” (documentario interamente realizzato su di lui), l’estate scorsa, in sole due settimane, Morricone ha così scritto la partitura del film. Una colonna sonora dalle tinte cupe e sinistre che ben si accompagna con l’incalzante crescendo di violenza del plot, dall’ouverture iniziale fino ai titoli di coda, con il pezzo “La puntura della morte”. Utilizzando delle tracce avanzate dalla “Cosa” di John Carpenter, ha dato vita al main theme del film, annodato nella ripetizione circolare di un gruppo di quattro note: si-do-re-re diesis, principali artefici di un clima di insopportabile tensione. Un’atmosfera dark, amplificata ancora di più in quello che è il brano principale del film, “L’ultima diligenza di Red Rock”, nel quale le note acute e solitarie dei violini assieme all’incalzante procedere dei bassi circoscrivono un disegno spettrale.
Una colonna sonora forse più adatta a un film horror o giallo, in netto contrasto con quanto il regista aveva inizialmente in mente. «Tarantino considera questo film un western, ma secondo me non lo è», ha dichiarato Morricone, aggiungendo che per lui è più simile a un film d’avventura e che voleva fare qualcosa di completamente diverso da tutto ciò che avesse composto in passato per un western. Il risultato è impeccabile. Lo stesso Tarantino si è poi mostrato entusiasta e soddisfatto, spendendo parole lodevoli nel corso della recente cerimonia dei Golden Globes che ha visto appunto trionfare il Maestro. «Per quello che mi riguarda, è il mio compositore preferito; e quando dico ‘compositore preferito’, non voglio dire ‘compositore di colonne sonore’, ma parlo di Mozart, Beethoven, Schubert».
Dunque non resta che attendere il 28 febbraio, la notte degli Oscar, per assistere a un probabile e ulteriore riconoscimento a Morricone dopo il premio oscar alla carriera ricevuto nel 2008. A competere con lui nella categoria di ‘migliore colonna sonora originale’ ci sono anche John Williams per “Star Wars: il risveglio della Forza”, Thomas Newman per “Il Ponte delle Spie”, Denis Villeneuve, “Sicario”, e Carter Burwell per “Carol”. Stay tuned.

Camilla Giantomasso 24/01/2016

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