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Il Brasile in musica: la voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria

Mar 15

Non è necessario sapere cosa sia la bossanova per apprezzare un concerto. Non è indispensabile essere stati in Brasile per lasciarsi trasportare dalle sue musiche. Al teatro Palladium è bastato veramente poco per respirare un'altra atmosfera. È stato sufficiente assistere all'entrata sul palco del gruppo Brasil '87, seguire con gli occhi la camminata sicura e spensierata di Noemi Nori che si avvicinava al microfono per capire che la teoria poteva aspettare e che era tempo di lasciarsi guidare dalle emozioni.
“Il Brasile in musica: Tom Jobim e Vinicius de Moraes” è un omaggio a due grandi maestri brasiliani, considerati i padri fondatori della bossanova. A omaggiarli sul palco una formazione di musicisti nata nel 1987 sulla spinta del professore Valerio Natoli, insegnante di educazione musicale. Brasil '87 è una band variegata, composta per la metà da donne ed eterogenea nell'età, accomunata da una passione per la musica brasiliana talmente forte e dirompente da essere manifesta in ogni canzone eseguita. “Garota de Ipanema”, “Desafinado”, “Corcovado”, “Samba de uma nota so” sono solo alcune delle canzoni che si susseguono nel corso della serata, tutte introdotte da una breve spiegazione, che permette all'ascoltatore di entrare in profondità nell'opera, apprezzandone la melodia e godendo del testo. Ai brani d'insieme seguono quelli più intimi e romantici, suonati da Natoli e accompagnati dalla stupenda voce di Noemi Nori. Protagonista della serata, la Nori ha dato prova delle sue abilità e del suo talento, non solo cantando in maniera sicura e senza sbavature, ma interpretando il testo, muovendosi sul palco quasi a voler rappresentare, con gesti e movenze, la storia in musica.
Una forza nell'esibizione, timida e riservata quando ricorda la sua ultima fatica, il cd “Al di là di me” raccolta di nove brani tra inediti e cover, nato dall'incontro con il batterista messicano Israel Varela, il pianista italiano Alessandro Gwis e il bassista brasiliano Alfredo Paixão.
Sul palco la sua voce è accompagnata, oltre che da Valerio Natoli alla chitarra, da Camilla Onelli e Francesca Gagliardi alla tromba, Sonia Bertocci e Giovanni Todini alle percussioni, Domenico Alfieri alla batteria e Fabrizio Nesta al basso elettrico.
È difficile rimanere seduti sulla sedia: i più timidi muovono il piede a ritmo, altri alzano le mani e improvvisano una danza. Due bambini felici e senza inibizioni ballano a pochi passi dal palco, fermandosi estasiati quando la musica si fa più dolce e nostalgica. A concludere il concerto “La voglia la pazzia”, cantata da Ornella Vanoni in collaborazione con il cantautore brasiliano Vinicius de Moraes nel 1976. “A questo punto / stiamo tanto bene io e te / che non ha senso / tirar fuori i come e i perché / cerchiamo insieme / tutto il bello della vita / in un momento / che non scappi tra le dita.”
Questa è la potenza della musica e del concerto “Il Brasile in musica: Tom Jobim e Vinicius de Moraes”: saper comunicare il bello, senza lasciarlo scappare.

Angela Ruzzoni 15/03/2016

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