Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

All'Auditorium di Milano LaVerdi rende tributo al maestro del brivido Alfred Hitchcock

Ago 29

Quando la città sembra svuotarsi, LaVerdi non va in vacanza e a chi rimane in città regala un imperdibile appuntamento con il Maestro del brivido Alfred Hitchcock in un concerto memorabile diretto dall’olandese Ernst van Tiel. Una direzione attenta alle minime sfumature, decisamente vitali nell’esecuzione delle colonne sonore di celebri film del regista britannico. Un programma corposo che ha spaziato dai pezzi più brevi e giocosi, come quelli dal sapore jazzistico de “La finestra sul cortile” alle vere e proprie suite come quelle di “Vertigo” del 1958 di Bernard Herrmann e “Rebecca la prima moglie” del 1940 di Franz Waxman. Naturalmente non poteva mancare la Suite di “Psycho” del 1960 di B. Herrmann, dove gli archi della Verdi non si sono risparmiati, un’esecuzione da pelle d’oca. Lo stridore dei violini ha ricreato in platea l’atmosfera da paura della mitica scena in b/n della doccia in cui Anthony Perkins accoltella ripetutamente Janet Leigh.

A seguire pezzi memorabili come l’inquietante partitura di Tiomkin, scritta per “Il delitto perfetto” del 1954, costruita intorno al ticchettio di un orologio che scandisce le fasi del tentativo di omicidio andato male. Ma durante il concerto, in cui il hitc2direttore Ernst van Tiel introduce i brani, rigorosamente in inglese, raccontando al pubblico gli aneddoti che hanno contribuito alla composizione di alcune colonne sonore, vengono eseguite delle marce come quella dei titoli di testa di “Frenzy” del 1972di Ron Goodwin, penultimo film di Hitchcock, scritta per catturare l’attenzione nell’apertura del film e quella di “Topaz” film del 1969 di Maurice Jarre, sulla storia di spie. Il concerto si chiude con il lirismo del bellissimo “Concerto per pianoforte e Orchestra” di Miklos Rozsa tratto dal tormentato “Io ti salverò” del 1945. Un concerto costruito sulle scene dell’incubo realizzate da Salvator Dalì e sul tema della storia d’amore tra Ingrid Bergman e Gregory Peck. Il programma non ha rincorso la scaletta ufficiale ma ha subito qualche variazione pur nel rispetto dei brani da eseguire.

A conclusione del concerto che ha allietato i fan del brivido, Van Tiel ci regala il pezzo celebre “Marcia Funebre per una marionetta” di Charles Gounod, il brano della sigla che presentava Hitchcock al pubblico prima della messa in onda della serie televisiva “L’ora di Hitchcock”. Un concerto che rende giustizia all’arguzia di un regista con un sguardo sempre avanti. Hitchcock aveva intuito infatti come pilastro fondamentale per il plot dei suoi film fosse la musica. I suoi film infatti non sarebbero così grandiosi se alla base non ci fossero le colonne sonore. Nell’immaginario collettivo infatti, alcune scene dei suoi film si ricordano proprio per questa forte connessione con la musica. La colonna sonora è stato l’ingrediente fondamentale per il successo planetario dei suoi film ed il fatto che ancora oggi le sue piccole ed i tributi musicali come quello della Verdi, continuino a sopravvivere alla scomparsa del suo ideatore, sono la conferma della grandezza di un genio. 

Concerto visto il 7 agosto 2016

Adele Labbate 29/08/2016

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM