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“Tutto può succedere”: una grande famiglia italiana (senza pregiudizi)

“Finché sei qui tutto può succedere” canta Giuliano Sangiorgi nella sigla di apertura della nuova fiction di Rai1, in onda ogni domenica sera dal 27 dicembre 2015, versione italiana dell’americana “Parenthood” di Jason Katims. “Tutto può succedere”, appunto: come accettare che tuo marito baci un’altra e perdonarlo; come scoprire di avere un bambino di cinque anni e amarlo da subito senza riserve; come rassegnarsi al fatto che tuo figlio soffra della sindrome di Asperger e affrontare con entusiasmo ogni giornata. Basta che accanto ci sia la persona giusta, sulla quale poter sempre contare.
È la numerosa famiglia Ferraro protagonista di queste e altre vicende, nelle quali tutti noi ci possiamo ritrovare. I piccoli e grandi problemi che ci mettono alla prova e testano i nostri sentimenti, la nostra forza. Emma (Licia Maglietta) ed Ettore (Giorgio Colangeli) sono i capifamiglia e hanno quattro figli: Alessandro (Pietro Sermonti), sempre pronto a immolarsi per il bene di tutti; Sara (Maya Sansa), problematica madre single; Giulia (Ana Caterina Morariu) avvocato di successo e moglie innamoratissima del marito Luca; Carlo (Alessandro Tiberi) immaturo e donnaiolo. Diversi per ambizioni e problematiche, nonostante gli scontri e le incomprensioni, sono legati da un affetto che va oltre ogni diverbio, ogni tensione. Il rapporto con i loro figli adolescenti è, com’è normale che sia, complicato e spesso saranno proprio loro a dimostrarsi più maturi e coraggiosi dei loro genitori.
È la genuinità, la semplicità di questi personaggi a decretare il successo della serie: in tempi di profonde tensioni sociali sul tema delle famiglie di fatto, sul perché bisogna sentenziare sui diritti di coloro che vengono considerati diversi, “Tutto può succedere” è il trionfo dell’amore, qualsiasi esso sia. Quello adolescenziale e non corrisposto di una ragazza verso la sua più cara amica; quello che si ricrede e capisce solo dopo tanti anni di essere tale; quello di una vita insieme che supera i tradimenti e le “distanze” incolmabili. Una grande famiglia italiana: forte, inseparabile. Una fiction che fa riflettere sul significato dei legami, sull’importanza delle piccole, grandi cose quotidiane: tornare a casa ogni sera e trovare qualcuno ad aspettarti, guardare la tv insieme, chiacchierare, discutere e fare pace prima di addormentarsi; sulle scelte coraggiose: preferire il “tepore” della propria casa e degli affetti al successo lavorativo a chilometri di distanza dal proprio “cuore”.
Prodotta da Rai Fiction e Cattleya, a gennaio è stata annunciata la produzione di una seconda stagione prevista per il 2017.

Caterina Sabato 06/03/2016

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