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Torino, al Carignano "La vita che ti diedi" di Luigi Pirandello per la regia di Stéphane Braunschweig

Fino al 28 aprile in prima nazionale è in scena al Teatro Carignano di Torino lo spettacolo La vita che ti diedi, di Luigi Pirandello, per la regia e le scene del francese Stéphane Braunschweig, direttore dell’Odéon di Parigi. Una coproduzione Stabile - Teatro ERT Emilia Romagna che coinvolge Daria Deflorian, vincitrice del premio UBU 2012 per Migliore Attrice, nel ruolo della protagonista, Donn’Anna Luna e Fulvio Pepe, nel ruolo del parroco, Don Giorgio. Con loro, nei panni degli altri personaggi, recitano Federica Fracassi, Enrica Origo, Caterina Tieghi, Fabrizio Costella, Cecilia Bertozzi

Secondo il regista francese “in Pirandello teatro e follia sono legati. Spesso i suoi grandi personaggi sembrano pazzi, ma, contrariamente ai veri pazzi, la loro è una follia voluta, quella di chi vuole essere come i pazzi, e, al pari loro, rifiuta i limiti di una realtà ridotta alla sola verità dei fatti”. 

Composto nel 1923 per Eleonora Duse, che morì senza poterlo interpretare, il testo in tre atti di Pirandello si configura come una delle sue opere più intensamente emotive. La pièce è la storia di una madre al cospetto col più inesprimibile dei dolori: quello della perdita di un figlio. Può una madre sopravvivere a una situazione così rovinosamente straziante? La risposta si dipana in un intricato intreccio di realtà e finzione, dove Donn’Anna Luna, madre del defunto, si rifiuta di accettare la morte del figlio, mantenendo viva la sua presenza attraverso un dialogo continuo con la sua assenza fisica. Ecco che il giovane continua a vivere in una camera con il lume ancora acceso, in una lettera scritta (per mano della madre) alla donna amata. Eppure, la morte, che la madre cerca di esorcizzare con la negazione della stessa, aleggia sulle teste dei personaggi.
L’impronta di Braunschweig eleva questa narrativa con una regia che sottolinea il conflitto tra la realtà cruda e l’universo delle illusioni create per sopportare l’insopportabile. Nel mondo immaginario del gioco teatrale o in quello parallelo della follia si può evadere, elevarsi, far vivere i morti e sfuggire alla logica paradossalmente mortifera della vita.
La produzione non si fermerà a Torino, ma, dopo la sua conclusione al Carignano, lo spettacolo proseguirà la tournée dal 2 al 5 maggio al Teatro Rossini di Pesaro e all’Arena del Sole di Bologna, dal 9 al 12 maggio.

Chiara Ricciardi, 24/04/2024

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