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“Risiko!”: come dimostrare che la brama di potere non passa mai di moda

Il fascino che il potere genera e porta con sé è il vero protagonista della commedia “Risiko! Quell’irrefrenabile voglia di potere” in scena al Teatro della Cometa fino a domenica 9 aprile.
Siamo agli albori degli anni ‘90. Nelle stanze di un albergo di lusso quattro giovani ricchi Alex, Simone, Giulia e Arturo, tutti appartenenti al mondo politico, si riuniscono per organizzare l’elezione di uno di loro a nuovo segretario giovanile del partito al quale appartengono. Quale che sia questo partito non è dato sapere e (probabilmente) poco importa. La notte che precede il tanto atteso congresso durante il quale si terranno le votazioni, entrano a far parte della vicenda anche l’ingenua cameriera Stella e Giulio, l’amico di adolescenza dei quattro.
Tra intrighi, segreti e attrazioni si snoda la trama di questo divertente spettacolo scritto da Francesco Apolloni 25 anni fa e proposto all’epoca al TodiFestival. La regia di Vanessa Gasbarri è accattivante e originale. Vari passaggi musicali Risiko02contribuiscono a dare movimento a una pièce già di per sé brillante e animata che a momenti sembra volersi trasformare in un prodotto cinematografico e uscire dagli schemi della messa in scena teatrale.
La commedia va avanti e tutto viene alla luce: le contrasti, i vizi, i difetti, le fragilità e le debolezze dei personaggi che, come all’interno della partita di Risiko che si svolge sulla scena e nella quale sono tutti coinvolti, giocano a lanciare i dadi e a decidere così il proprio, ma soprattutto l’altrui destino.
Non servono carri armati, truppe e Stati da attaccare per vincere nella vita: i ragazzi si stanno preparando ad assumere il potere in maniera più o meno lecita e non hanno intenzione di mollare per nessun motivo.
La comicità che spesso deriva dalle azioni, dai racconti e dalle paradossali situazioni contribuisce a rendere il tutto ancor più affascinante e persuasivo, complice l’interpretazione dei giovani attori che risulta convincente e mai ambigua.
Guardando lo spettacolo non si può fare a meno di pensare alla politica dei nostri giorni. Gli scandali in cui rischiano di rimanere implicati i personaggi di questa graffiante commedia sono gli stessi che tutti i giorni trovano spazio sulle pagine dei giornali e che riguardano il sesso, la droga, l’alcool, i soldi, i festini con ragazze minorenni.
La sceneggiatura e la regia hanno scelto di mostrare come era effettivamente quella prima Repubblica che si dice stia ora tornando. Proposta in modo accattivante, ma servita al pubblico senza buonismi o edulcorazioni, la pièce straripa delle contraddizioni tipiche dei panorami politici che da una parte indignano, ma dall’altra affascinano.
Se la descrizione della scena politica fatta da Apolloni negli anni 90, può ancora essere considerata valida per quel che riguarda i tempi che corrono, c’è da pensare che qualcuno non abbia fatto bene il suo lavoro. Oppure che lo abbia fatto fin troppo bene.

Elena Picchi 28/03/2017

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