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"Ria Rosa": un viaggio in musica per raccontare l’emancipazione femminile

Una spensierata atmosfera neomelodica, pervasa da un sound swing, accompagna, sostiene e impreziosisce “Ria Rosa-Il viaggio”, pièce di Rosario Sparno andata in scena al Napoli Teatro Festival nell’ambito della Sezione Osservatorio.
Un vero e proprio varietà, uno spettacolo-cabaret che fa rivivere la vivace personalità di Maria Rosaria Liberti, sciantosa napoletana, nata nel quartiere Montesanto e giunta alla ribalta fino in America .
Un viaggio in musica da Napoli a New York con canzoni tipiche della tradizione partenopea, in un arco di tempo che va dai primi del '900 agli anni '40, vissuto attraverso la storia della cantante Ria Rosa che debuttò nel 1915 a 16 anni al Salone Margherita con il suo timbro scuro e fortemente teatrale. Si narra la carriera in rapidissima ascesa di una ragazza ingenua, talentuosa e intelligente che con la sua arte ha riscritto la figura della donna nella società.images ria rosaRia Rosa è una "cantattrice" brillante, una pin up che con le sue canzoni ha anticipato il movimento femminista, proclamando la libertà per la donna di ballare, amare, divertirsi, fumare, vestirsi.
Una fotografia in musica, parole e dialetto napoletano sullo scenario sociale degli anni 20-30 non solo in Italia, ma anche in America, dove l’artista dal 1933 è emigrata portando la sua canzoni e soprattutto le sue idee, con coraggio e determinazione: si esibisce per la prima volta in abiti maschili,canta in difesa degli anarchici Sacco e Vanzetti e denuncia problemi sociali come quello delle ragazze madri.
Grazie a i suoi occhi ricolmi di bellezza e onestà, ne emerge la visone della vita degli emigrati negli Stati Uniti, la contemporanea e odiata ascesa del fascismo in Italia, e la sua lotta per la giustizia, l’uguaglianza, la pace, fin quando nel 1937 decide di lasciare le scene e smettere di esibirsi, anche se le sue canzoni continueranno a risuonare come pensieri che non si fermeranno più.
Un itinerario ritmato, affascinante, tra riflessioni, racconti e note eseguite dal vivo e intonate da Antonella Romano, una Ria Rosa esplosiva, coinvolgente, incisiva.Si muove su una scena vuota sulla quale si erge una enorme rosa rossa e una cornice di petali rossi a inquadrare le sue performance, intonando versi che denotano una vocalità sicura e particolare . Una diva assoluta, che, ironizzando, cantando, ballando, permette di rappresentare uno spaccato di vita, una pagina di storia, di riflettere sulla condizione della donna e sulla difficoltà di integrazione che si riscontra non solo dal punto di vista umano, ma anche musicale, tanto che la pièce si apre con ‘A risa, brano afro americano, primo esempio di contaminazione tra musica napoletana e americana, e si chiude con una perfetta integrazione della canzone partenopea. Rosario Sparno dirige con precisione uno spettacolo cabaret potendo contare sulle doti canore e espressive di tutti gli interpreti, in grado di catturare l’attenzione del pubblico e trascinarlo nel vortice di suoni, suggestioni, colori, costumi,accenti, idee, riflessioni, denunce. Un’avventura dal sapore retro’, eppure fortemente ed eternamente attuale.

Maresa Palmacci 03/07/2017

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