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La "Feste" di matrimonio dei Familie Floz tra invitati, lavoratori e imbucati

FIRENZE – Ci hanno sempre stupito con le loro maschere che sembrano parlare, essere partecipi, emozionarsi, che prendono vita e sono in connessione e fusione con l'attore e in continua trasformazione emozionale pur essendo statiche, fisse e immobili. Ci hanno colpito in questi anni (a Firenze sono arrivati prima al Teatro di Rifredi poi al Teatro Verdi e infine al Teatro Puccini) per le loro storie trasognanti, cariche di umanità e poesia, sfavillanti giochi leggeri colmi di fantasie colorate e immaginazioni creative piene di pathos, allegria fanciullesca, corse spensierate, deliri beati e 189981.jpgquello sfavillante buonumore adolescenziale, quella festosità contagiosa, quell'esultanza eterea, quella felicità che si propagava dal palco alla platea. Il collettivo Familie Floz, cosmopoliti ma di base a Berlino, non sono gli unici nel panorama internazionale ad usare le maschere (in Italia ricordiamo Dispensa Barzotti, I Gordi, all'estero i Kulunka Teatro), ma lo fanno con un garbo che riconcilia, una grazia che placa e un'eleganza che rasserena. C'è una gioia dilagante nelle loro storie di vicinanza, narrazioni fumettistiche semplici di piccole sventure quotidiane dei loro personaggi antieroi senza mai dimenticare l'aspetto sociale. La loro cifra stilistica sono certamente le maschere create artigianalmente e la simbioticità tra il corpo dell'attore e il travestimento facciale di gomma. Tra le loro produzioni abbiamo assistito nel tempo a “Ristorante immortale”, “Teatro Delusio”, “Infinita”, “Hotel Paradiso”, “Garage D'Or”, “Haydi!”, “Dr Nest”.

E1624446369_dsc07596_c_simonwachterklein-scaled.jpg l'ultima novità “Feste” non fa eccezione in quanto a leggiadria, commozione, poeticità, armonia. Stavolta la storia di fondo, sul quale intreccio drammaturgico si appoggiano le loro figure immateriali e incorporee, risulta essere molto complessa con passaggi che rimangono sospesi e molti punti oscuri. Ma si dirà: non è quello l'importante, conta il sogno. Anche se rimangono criptici e annebbiati soprattutto gli scarti e i salti temporali. E allora immergiamoci in questa festa di matrimonio ma specialmente, come piace fare alla Floz, mettere l'occhio e il naso nel dietro le quinte, in tutto quel che si muove per far funzionare la macchina, nelle pieghe delle maestranze, di chi lavora alacremente per far sì che la facciata e la forma sia perfetta, chi si impegna per oliare i meccanismi e gli ingranaggi per rendere la complessità semplice e le difficoltà facili. E dietro un matrimonio che deve andare in porto ci sono i wedding planner e i segretari, i cuochi e i camerieri.

E' l'animo dei berlinesi quello di cercare di valorizzare il grande sacrificio di tutti coloro che permettono che le cose accadano e che vadano FESTE_couple©SimonWachter-1568x1046.jpega gonfie vele. Nel cortile (ci è venuto in mente l'omonima piece di Scimone a Sframeli) di una villa c'è grande fibrillazione per lo sposalizio di una giovane ereditiera. Lo chef è impaziente e i camerieri sbadati non fanno altro che far aumentare i sacchi della spazzatura nell'atrio dove si “scontrano” un custode anziano scansafatiche nel suo gabbiotto che detiene il potere di avere le chiavi del cancello d'entrata e la donna delle pulizie volenterosa giunonica amazzone sempre disposta a guerreggiare e rivaleggiare con lui. Accanto ai due il wedding manager professionista incravattato indaffarato e nevrotico e la segretaria pignola e compunta, la sposa dubbiosa, lo sposo ubriaco, gli amici dello sposo maldestri e alticci, il padre della sposa ricco e arrogante (forse un boss della malavita organizzata) che arriva sfrontato in elicottero (e fa arrivare un cocchio con i cavalli per portare la figlia all'altare: qui potrebbe venirci in mente il celebre funerale dei Casamonica), fino ad una giovane homeless incinta che si rifugia tra i bidoni della spazzatura. La musica è troppo sottolineante dei momenti nei quali ci dovrebbe essere empatia e partecipazione. Arrivano anche il postino di Amazon e il trasportatore che ascolta l'heavy metal.

Il mondo feste-2.jpegdei benestanti si scontra con quello dei lavoratori e già sappiamo da che parte stanno i Floz rendendoci, i primi, rammolliti e viziati e presuntuosi e i secondi capaci di cavarsela in qualsiasi situazione, senza lamentarsi, furbetti e distratti, forse negligenti, irresponsabili ma mai disonesti. Pensare che tutti i personaggi che abbiamo qui sopra elencato sono interpretati da soltanto tre attori, mimi e performer straordinari. Ci siamo poi lanciati in un gioco di somiglianze: il cameriere stempiato potrebbe ricordare Pippo Franco, mentre la segretaria puntigliosa e perfezionista è sosia di Linda Hunt, attrice hollywoodiana Premio Oscar, il portinaio potrebbe essere Antonello Fassari, il manager Pippo Baudo, la sposa Miriam Leone, il maestro di danze il Ministro Brunetta, lo sposo poteva essere Rupert Grint l'interprete di Ron Weasley, l'amico di Harry Potter, un amico dello sposo un mix tra Mentana e Gheddafi, il cuoco Gad Lerner e la donna della pulizie la Vanoni. Detto tutto questo, sembrerebbe però che il tocco dei Floz sia leggermente appannato e spesso la ricerca della risata o della commozione oscuri la trama.

Tommaso Chimenti 11/04/2022

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