Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

Dieci protesi oculari che l’uomo ha inventato negli ultimi mille anni

Cosa non ha fatto l’uomo per migliorare la propria vista?
L’ attuale boom della tecnologia ha alterato per sempre il modo in cui vediamo e interagiamo con il mondo. Dalle cuffie “Oculus” che ci fanno immergere attraverso il tempo e lo spazio, e il FOVE tecnologia eye-tracking che utilizza movimenti sottili per controllare ambienti di realtà virtuale, a design concettuali per lenti a contatto con telecamere che si innescano non appena s’indossano, la nostra “ipervista” sta allungando la nostra concezione della realtà. Eppure il desiderio di manipolare, correggere o estendere ciò che vediamo non è uno stimolo esclusivo del nostro secolo, nella storia si sono susseguite numerose invenzioni più o meno bizzarre.

1. Lenti naturali

L'invenzione di dispositivi che migliorano e adattano la nostra vista è nata per curiosità, gioco e meditazioni filosofiche. Seneca, filosofo romano nel primo secolo ha osservato che "le lettere, per quanto possano essere piccole e indistinte, si possono vedere allargate e più chiaramente attraverso un globo o un bicchiere pieno d'acqua". I vichinghi utilizzavano il cristallo di rocca lucidato per fare lenti decorative. Hanno poi scoperto che quando la luce solare è concentrata attraverso la lente, questa può innescare una fiamma. Il quarzo nero fu impiegato per un uso simile in Cina.

2. Ingrandimento e correzione

Nell’ XI secolo, Ibn al-Haytham, un arabo studioso di ombre, eclissi e arcobaleni, ha osservato che una lente convessa genera un'immagine ingrandita. Nel suo libro di ottica (1.021), egli osserva che la luce entra e viene elaborata dagli occhi, contrastando la nozione greca per cui la luce viene emanata dall'occhio stesso. Al-Haytham ha creato le sue lenti di ingrandimento e l’ ha utilizzate per leggere quando la sua vista ha cominciato a venir meno in età avanzata. Nel 1266, il monaco inglese Roger Bacon, pubblicò l’ “Opus Majus”. Il manoscritto delinea disegni tecnici e teorie scientifiche per le lenti correttive, anche se sembra che non siano mai state create fisicamente.

3. I primi occhiali

L'invenzione di occhiali correttivi è attribuita a scribi monaci che vivevano in Veneto nel corso del XIII secolo. Una buona vista era un prerequisito per il “lavoro di Dio” ed eventuali disturbi dell'occhio avevano bisogno di essere corretti. Durante un sermone del 1306, il frate domenicano Giordano da Rivalto fu ricordato per aver detto "Non sono nemmeno passati 20 anni da quando fu inventata l’arte di fare gli occhiali che rendono migliore la vista, una delle creazioni migliori che il mondo ha". Così, venne delineata una data che risale al 1285 o al 1286 per l'invenzione di questi occhiali. Essi sono costituiti da due lenti convesse unite da un rivetto e montate in cornici, che sono state poi tenute al volto con asticelle.

4. Vedere oggetti lontani (e quelli molto piccoli)
Il primo brevetto per un telescopio, descritto come uno strumento per "vedere oggetti lontani come se fossero vicini", è stata presentata a L'Aia da Hans Lippershey, nel 1608. Il telescopio di Lippershey era fatto da due lenti in un tubo, ed ingrandiva oggetti fino a tre o quattro volte. Nel 1609, l'astronomo Galileo sentendo parlare del telescopio di Lippershey lo migliorò rispetto all’inventore olandese, costruendone uno con cui si potevano ingrandire ulteriormente gli oggetti. Sia Lippershey, che il padre e figlio artigiani Hans e Zacharias Janssen (che vivevano nella stessa città di Lippershey) sono ricordati come gli inventori del microscopio.


5. Vanità e occhiali da sole

Nel 1780, l'invenzione degli occhialini palmari ha fatto sì che le donne consapevoli del loro deficit non dovessero indossare gli occhiali, preoccupate di come le avrebbe fatte apparire più anziane. Così gli occhiali potevano essere tenuti grazie ad un piccolo manico solo quando serviva. Durante la metà del 1800, si diffusero i “pince-nez”, quelle lenti unite da una molla che le tiene ferme sul naso, diventato presto un accessorio ottico quotidiano. Poi, nel 1913, il chimico inglese Sir William Crookes produsse lenti che potevano assorbire gli ultravioletti. Fu possibile da quel momento proteggere i nostri occhi dai raggi solari e dal 1930, gli occhiali da sole divennero popolari e di moda.

6. Intrattenimento sensoriale

Nel 1960, l’inventore Morton Heilig brevettò la sua maschera Telesphere, un display da indossare come un casco che generava diapositive, suoni e un "generatore di odore". Nel 1962 brevettò il multisensoriale “Sensorama simulatore”, una sorta di visione cinematografica progettata per una sola persona. Un anno dopo, Hugo Gernsback, uno scrittore di fantascienza e inventore, è stato notoriamente raffigurato nella rivista Life indossando il suo prototipo di occhiali TV. Indossati sulla faccia dello spettatore, gli occhiali TV ricevono i segnali tramite antenne. I canali vengono dirottati dallo schermo alle lenti. Tuttavia, la fotografia di Gernsback che indossa gli occhiali TV ha avuto un fascino più duraturo che l'invenzione stessa.


7. Vista 3D

Nel 1965, nel tentativo di forzare la retina umana per ricevere un'immagine 3D, piuttosto che la percezione data dall’occhio di due immagini sovrapposte, lo scienziato informatico Ivan Sutherland inventò la “Spada di Damocle”. Era una sorta di casco ingombrante che ha proiettava immagini 3D direttamente sulla retina di chi li indossa, e aveva anche una interfaccia visuale semi-trasparente per la visualizzazione grafica. Ma l'invenzione era così ingombrante che doveva essere fissata al soffitto con un braccio meccanico.

8. Private Eye

Nel 1989, la società Reflection Technology lanciò il “Private Eye”, un dispositivo montato su un paio di occhiali e sospeso sopra un occhio. Righe di LED e uno specchio mobile erano combinati per creare un'interfaccia in cui delle righe di testo sembravano sovrapposte alla realtà. Una batteria dentro una borsa a tracolla alimentava il Private Eye. L'invenzione è stata incorporata in diversi progetti, tra cui KARMA, e ha permesso che schemi tecnici e istruzioni apparissero sovrapposti su apparecchiature per essere riparate.

9. La realtà mediata di Steve Mann

Inventore e guru della "realtà mediata" Steve Mann creava marchingegni “indossabili” e integrati al corpo da quando frequentava il liceo nel 1970. Il suo “EyeTap” si è evoluto da un dispositivo ingombrante come un casco, a una sottile protesi che si adatta elegantemente sul viso. Esso utilizza un divisore, consentendo di operare come una macchina fotografica, come un registratore, e un display che proietta immagini.

10. Cyborg e Eyeborgs

All’artista Neil Harbisson è stato diagnosticato con acromatopsia quando era bambino, significa vedere il mondo in bianco e nero. Con la collaborazione dell'esperto di cibernetica Adam Montandon, ha sviluppato la sua prima “eyeborg” nel 2003, quando era uno studente presso la Dartington College of Arts in Inghilterra. Il dispositivo è ora permanentemente incorporato nel cranio di Harbisson e gli permette di "sentire" i colori. Uno schermo sospeso davanti agli occhi rileva le onde luminose e poi le converte in frequenze sonore. Tuttavia, le frequenze risultanti sono alterate a volte, e Harbisson vive tale esperienza traducendola in opere d'arte di suoni e colori.

Emanuela Platania 17/04/2016

Foto di copertina: Steve Mann indossa un EyeTap dalla struttura in metallo (Wikipedia)

Foto testo, in ordine dall’alto:
1. La lente ottica Nimrud (British Museum)
2. Il Cardinale Ugo di Provenza indossa un paio di occhiali da vista in una serie di affreschi di Tommaso da Modena del 1352. L'opera d'arte è considerata la più antica raffigurazione di occhiali (Veneto Uno)
3. Hugo Gernsback indossa gli occhiali TV nel 1963 per la rivista Life (Wikipedia)
4. Immagine di Reflection Technology

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM