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Arriva in libreria “American Horror Story. Mitologia moderna dell’immaginario deforme”

Esce in libreria il saggio “American Horror Story. Mitologia moderna dell’immaginario deforme”.

American Horror Story, una delle serie tv di maggior successo degli ultimi anni, può essere considerata una sorta di enciclopedia visiva del lato oscuro dell’America divisa (finora) in cinque, grandi capitoli: Murder House (2011), Asylum (2012), Coven (2013), Freak Show (2014) e Hotel (2015).

L’intento del libro è quello di (rin)tracciare quegli elementi fondanti sui quali si poggia l’intero impianto narrativo di questo articolato universo attraverso un’indagine su quegli archetipi che ne costituiscono le fondamenta: dalla maternità alla famiglia, dal rapporto con il corpo alla difformità, dal senso del possesso a quello del potere, dall’amore all’ossessione, seguendo il filo rosso (sangue) che unisce, e talvolta intreccia, episodio dopo episodio, vicende, personaggi e luoghi.
Un progetto televisivo di grande suggestione, diventato ormai un cult, grazie anche al suo riconoscibilissimo marchio caratterizzato da una raffinata commistione di horror, grottesco, meló e camp.
Un testo che si rivolge non soltanto agli addetti ai lavori o ai fan della serie ma anche a tutti coloro che amano la televisione d’autore che sempre di più sembra varcare i confini del piccolo schermo per sconfinare nel cinema e nella letteratura, attingendovi con evidente passione.

Gli autori:

Eleonora Saracino. Nata a Roma. Laureata in Storia e Critica del Cinema, è giornalista, critico cinematografico e membro del SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani). È stata caporedattore delle riviste Matrix e Vox Roma. Collabora con la rivista di critica CultFrame Arti Visive, con Punto di Svista e con CineCriticaWeb. Ha pubblicato il libro Johnny Depp edito da Gremese e il saggio Panorama contemporaneo. Il femminile come work in progress (in Quaderni del CSCI Centro Studi Cinematografici Italiani, volume 11, Daniela Aronica Editora, Barcellona). È docente di Metodologia della Critica Cinematografica al Master di primo livello di Critica Giornalistica presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma.

Daniel Montigiani. Nato a Firenze. Laureato in Scienze dello Spettacolo e diplomato al Master di Critica Giornalistica presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, è critico cinematografico e membro del SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani). Ha pubblicato i saggi: Non solo paura: ironia e black humour (in Cuore di tenebra: il cinema di Dario Argento, Edizioni Ets), Orson Welles (in Cento registi per cui vale la pena vivere, Edizioni FalsoPiano) e Prosciutto prosciutto (in La donna visibile: il cinema di Stefania Sandrelli, Edizioni Ets). Collabora con la rivista on line Paper Street.

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