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Il regista Paolo Orlandelli racconta il suo "04-05-1998 Strage in Vaticano"

Sarà in scena al Teatro Di Documenti dal 2 al 6 maggio lo spettacolo 4-05-’98: STRAGE IN VATICANO di Fabio Croce, diretto da  Paolo Orlandelli.
Un lavoro toccante e attuale che posta a teatro un caso realmente accaduto e purtroppo dimenticato, ispirato al triplice delitto avvenuto il 4 maggio del 1998 nella palazzina delle guardie svizzere presso la Città del Vaticano, nel quale perirono il neo-comandante dell’esercito pontificio Aloys Estermann, sua moglie Gladys Meza Romero e il giovane vice-caporale Cédric Tornay.
La versione ufficiale fornita dalla Santa Sede poche ore dopo la strage e confermata con la chiusura dell’inchiesta, accusò il vice-caporale Cédric Tornay di omicidio-suicidio.
La magistratura vaticana ha respinto la richiesta di ricorso della famiglia di Tornay, basata sui risultati di una seconda autopsia effettuata sul corpo del vice-caporale presso l’Istituto di Medicina Legale di Losanna e di una perizia grafologica condotta sulla presunta lettera d’addio del giovane elvetico, i quali portano a credere ad un complotto volto ad eliminare il neoeletto comandante della Guardia Svizzera, con il Tornay utilizzato come capro espiatorio, colpevole solo di essersi trovato a portata di mano degli assassini.
Un vero e proprio giallo in Vaticano, un intrigo sul quale si cercherà di far luce attraverso questo spettacolo che sicuramente risveglierà le coscienze con la speranza di fare giustizia.
Il regista Paolo Orlandelli, in questa intervista sulle pagine di Recensito, racconta nel dettaglio come è nato il progetto e cosa si augura possa arrivare al pubblico e a tutta la società.

Portate a teatro un caso attuale e poco conosciuto proprio perché insabbiato. Come è nata l’idea di portare in scena questo triplice delitto avvenuto il 4 maggio del 1998 in Vaticano?
“L’idea è stata di Fabio Croce, editore romano che aveva pubblicato il libro di uno storico dell’arte che aveva conosciuto una delle vittime della strage. Nel 2008 Fabio mi chiese di lavorare insieme al progetto di uno spettacolo sul triplice delitto in Vaticano, in occasione del decennale. E’ stata la mia prima esperienza di teatro di denuncia. In seguito abbiamo realizzato altri due spettacoli insieme; “Vite Violate: Crimini sessuali nella Chiesa Cattolica” e “Il Cardinal Mia Cara”.V1110836

Dal punto di vista registico come hai cercato di trasporre in scena questa strage? La ricostruirete davanti agli occhi del pubblico? Sarà una sorta di spettacolo inchiesta?
“Siamo partiti dall’idea che fossero le tre vittime a raccontare la storia. Di qui la scelta di coinvolgere due attori e un’attrice. Ovviamente i personaggi sono molti, quindi gli attori cambiano spesso personaggio. Una larga parte è letta al leggio, quindi più che uno spettacolo teatrale questo è un docu-spettacolo. Come hai giustamente suggerito, è uno spettacolo d’inchiesta.”

Sarà un giallo in Vaticano in cui farete luce su un delitto archiviato e un complotto ben ordito?
“Esattamente. Una delle fonti principali del testo di Fabio è “Bugie di sangue in Vaticano” (Kaos edizioni, 1999) un libro scritto dai “Discepoli di Verità” un gruppo di ecclesiastici e laici residenti nello Stato della Città del Vaticano, che pubblicano informazioni sottaciute dalla Santa Sede. In questo libro, che riporta i risultati della seconda autopsia effettuata sul corpo del presunto omicida-suicida Cédric Tornay, si parla chiaramente di un complotto volto ad eliminare il neo-eletto comandante del Corpo della Guardia Svizzera Aloys Estermann, con il vice-caporale Tornay utilizzato come capro espiatorio.”

Qual è il messaggio che speri possa arrivare al pubblico?
“Spero che gli spettatori prendano posizione contro una palese ingiustizia e firmino la petizione a Papa Francesco ed al Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano affinché venga accolto il ricorso presentato dai legali della madre di Tornay e, ammesse le prove a discolpa del giovane vice-caporale, questi venga dichiarato innocente.”

Qual è stato il lavoro che hai fatto con gli attori e sugli attori? Quanti personaggi e quali saranno in scena?
“In scena ci saranno molti personaggi. Dalle vittime, alla madre del vice-caporale, agli avvocati della famiglia del vice-caporale, a vari personaggi minori. Gli attori, nelle vesti di narratori, rappresentano anche loro stessi, ovvero dei cittadini che si adoperano per informare e pretendere giustizia. Il lavoro con gli attori è partito dal presupposto di condividere il messaggio dello spettacolo, cioè di aderire al progetto di un teatro di impegno civile e di denuncia, responsabile e democratico.”

E’ sicuramente uno spettacolo di denuncia: Credi nella funzione sociale del teatro? Credi che il teatro possa svegliare le coscienze, denunciare e portare in qualche modo, attraverso i suoi strumenti, ad un miglioramento della società?
“Assolutamente sì. Ho fatto una esperienza molto positiva con altri spettacoli, come “Davide Contro Golia, Cronache del G8 di Genova” che ha avuto il patrocinio di Amnesty International e che abbiamo rappresentato nei licei con grande successo tra i giovani, ma soprattutto con “Emanuele Scieri, Vittima della Folgore” il quale, tramite una petizione su Chanmge.org, ha interessato l’allora Ministro della Difesa Roberta Pinotti ed ha provocato un movimento d’opinione che è sfociato nella istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta e nella richiesta di riapertura del caso presso la Procura di Pisa.”

Avete aperto una petizione in merito su Change, chiedendo a Papa Francesco di riaprire il caso. Qual è la tua opinione a riguardo? Secondo te il Santo Padre farà qualcosa in merito?
“Non lo so, voglio scoprirlo. Papa Francesco è un uomo sensibile e riformatore, potrebbe assumersi questa responsabilità.”

Progetti futuri?
“Vorrei realizzare uno spettacolo su Oscar Wilde, i processi e la prigionia, per poi dedicarmi ad argomenti più leggeri. Le storie vere, soprattutto quelle finite male, lasciano un senso di grande sconforto, sia in chi le racconta, sia in chi le ascolta.”

Maresa Palmacci 20-04-2018

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