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Il Gay Village ritorna a Testaccio. Recensito incontra Pino Strabioli: "È uno spazio libero, aperto a tutti"

31 maggio 2018: il Gay Village, appuntamento attesissimo ogni anno da migliaia di ragazzi romani e non, riapre alla Città dell’Altra Economia, a Testaccio. La manifestazione, giunta alla sua XVII edizione, torna a casa, in quel quartiere dalla ormai forte vocazione ludico-culturale che nel 2002 la vide nascere. Il villaggio sarà aperto tutti i giorni e dalla domenica al mercoledì l’ingresso sarà addirittura gratuito. Previste quindici settimane dedicate ad ogni genere di appuntamenti: teatro, musica, libri, contest, stand up comedy, drag e burlesque show. Installata anche una pista skate fissa e un campo da basket, oltre che un innovativo asilo per cani. Tra tante novità, una graditissima conferma: "Citofonare Strabioli", le interviste-spettacolo di Pino Strabioli, che ci racconta nella seguente intervista il suo Gay Village 2018:

Dopo 13 anni il Gay Village lascia l’EUR e torna alle origini, a Testaccio. Nel 2002 nacque come una sfida ad una città che non voleva sentir parlare di tematiche LGBT. Imma Battaglia sostiene che oggi più che mai il Gay Village è una manifestazione politica. Cosa rappresenta invece secondo lei, nel 2018?PINO STRABIOLI FOTO

“Imma, logicamente, ha un approccio politico al Gay Village. Ma io sostengo da sempre che, molto spesso, dimentichiamo che la politica siamo noi con il nostro quotidiano. Noi facciamo politica vivendo, accogliendo, non discriminando, non giudicando. Quindi è importantissimo sottolineare ogni volta che il Gay Village, o altre manifestazioni, ma anche qualsiasi espressione artistica, deve avere un significato positivo: si deve sempre, in qualche maniera, essere responsabili di quello che si fa e trasferirvi il proprio pensiero, la propria inclinazione, il proprio “messaggio”. Io c’ero quando il Gay Village era a Testaccio e mi occupavo degli eventi teatrali. E dissi proprio questo: non può essere il Gay Village un luogo, una manifestazione indirizzata soltanto al popolo LGBT. Infatti invitai, in quegli anni, Paolo Villaggio, Lina Sastri, Franca Valeri. Ricordo che venivano le famiglie. Poi le famiglie se ne andavano e diventava una discoteca. Penso che quest’anno voglia tornare ad essere questo. E questo è proprio un gesto politico. Il Gay Village è uno spazio dove c’è divertimento, una discoteca dove i giovani possono ballare, ma dove c’è anche un po’ di contenuto, di incontro, di confronto”.

Perchè chiunque dovrebbe venire al Gay Village?

“Per quello che dicevo prima. Fra i miei appuntamenti ho Franca Leosini, quindi non è che solo la popolazione gay è incuriosita ad ascoltare l’intervista alla signora Leosini, la quale è uno dei volti televisivi più interessanti che ci sono in questo momento. Lo stesso vale per Lucia Ocone, o per Diana Del Bufalo… Insomma, per tutte le persone che andrò ad intervistare.
Riferito al quartiere, sono veramente contento ed emozionato di venire con la prova generale, chiamiamola così, di un concerto-intervista dedicato a Gabriella Ferri, dove io sarò in scena con Syria. Insieme racconteremo Gabriella Ferri e Syria canterà una decina di brani celebri proprio di Gabriella. Gabriella era di Testaccio, una delle grandi voci di Roma: sarà un omaggio a Gabriella, per cui le persone devono venire per questo, per ascoltare Gabriella insieme a noi, per ascoltare della buona musica. Lo stesso vale per quando verrà Gino Castaldo, che ha scritto un bellissimo libro sulla storia della canzone e della musica italiana (“Il romanzo della canzone italiana”, ndr). Quindi non sono cose a tematica gay. E questo assume ancor più un significato politico, di intrattenimento e culturale. Tendiamo ad etichettare la cultura, a stare tutti in delle gabbiette. Il Gay Village è uno spazio libero”.

Alcuni cittadini ed esponenti politici che abitano a Testaccio hanno espresso forti dubbi circa la sicurezza, la viabilità e l’impatto sonoro che una manifestazione del genere potrà avere sul quartiere. Cosa ne pensa?

“Se sono polemiche strumentali, non sono assolutamente d’accordo. A parte che Imma Battaglia ha garantito che c’è questo nuovo e sofisticato mezzo tecnico per cui il suono va verso il basso, è limitato e quindi non ci sarà inquinamento acustico. Io a Testaccio ho vissuto: è un quartiere aperto, ospitale, è un quartiere dove ci si vive bene, dove le persone sono davvero accoglienti e simpatiche. Probabilmente è più “rumore” di qualcuno che alza la voce. Credo che sia evitabilissimo questo problema. Sulla viabilità: potrebbe accadere in qualsiasi quartiere di Roma di avere difficoltà. Una città viva, una città allegra è una città che chiediamo tutti, che vogliamo tutti. Per cui il problema del parcheggio c’è, ma c’è anche quando vai a teatro, che sia il Teatro Argentina o il Teatro Eliseo. Insomma, siamo d’estate, in un quartiere storico della città…Secondo me si raggiungerà un’ottima convivenza, non ho questa paura ecco. Mi auguro che non sia un mettere davanti il parcheggio e il rumore per poi nascondere quello che si pensa veramente: essere infastiditi dalla parola “gay”. Mi auguro veramente che non sia questo. È bene dirle chiaramente le cose, no?”

Spesso le istituzioni politiche locali sono state ospiti del Gay Village. Per la serata di apertura sono attesi l’Onorevole Stefania Pezzopane e il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Le piacerebbe che intervenisse anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi?

“Ma certo, perché no? Nicola Zingaretti è sempre venuto al Gay Village, viene ogni anno. Qualche giorno fa ho presentato una cosa molto interessante all’Auditorium Parco della Musica, che si chiama “A spasso con ABC – Arte Bellezza Cultura” dedicata ai ragazzi delle scuole, un concorso legato al territorio dove i giovani hanno raccontato con video, scritti ed opere originali Roma e il Lazio. Un’idea molto interessante promossa dalla Regione Lazio e da Nicola Zingaretti, il quale con la stessa passione e la stessa coerenza viene al Gay Village e sostiene il Gay Village. Perchè riconosce la validità di questo progetto. Virginia Raggi l’ho conosciuta e incontrata una sola volta, quando ho presentato il la 70ª edizione del Premio Strega nel 2017. È stata una persona molto gentile. Secondo me dovrebbe venire il sindaco Virginia Raggi a salutare una parte della sua città, perché no? Sarebbe un bel gesto: è il primo cittadino, ci rappresenta nel mondo. Quindi magari! Io sarei felicissimo di intervistare Virginia Raggi”.

Diana del Bufalo

Speriamo che accetti l’invito, quindi…

La XVII edizione è ricca di novità. Lei è una riconferma, invece: cambierà qualcosa nelle interviste-spettacolo?

“Questo non lo so. Ci sono i canali ufficiali. L’anno scorso è venuto l’assessore alla cultura (Luca Bergamo, ndr). Lei non è mai venuta finora. Anche perché le cose vanno viste. Aspettiamo Virginia Raggi. Tra l’altro, ora, mi viene in mente che lunedì 04 giugno sarò in Campidoglio per presentare il “Premio Simpatia”, un premio storico. Proverò a portare a mano l’invito”.

“C’è una rosa di nomi, anche quest’anno, molto bella. Nel 2017 siamo passati da Patty Pravo a Orietta Berti. Mi muove la mia curiosità, che mi accompagna da anni. Io da ragazzo volevo approfondire, conoscere il mondo dello spettacolo. Per fortuna questa curiosità non si è fermata. La prima ospite è Diana Del Bufalo, che è una ragazza giovanissima: sono interessato a conoscere i nuovi fenomeni. Secondo me, anche questo è il motore che ci deve spingere: appunto la curiosità, scoprire, capire. Sarà sempre un’intervista con del repertorio riferito all’attività dell’ospite e sul palco con me ci sarà Daniel DeCò, una drag queen molto brava che canterà delle canzoni. Insieme a Christian Nastasi e Roberta Savona abbiamo ideato questo format che, con un po’ di presunzione, si chiama “Citofonare Strabioli”, per dare la dimensione della chiacchierata tra amici, in casa. Una sera verrà Drusilla Foer, che è un personaggio interessantissimo e sono curiosissimo di farmi raccontare la vita di questa signora fantastica, molto colta, elegante. Come ho accennato prima, verrà Gino Castaldo, poi Fulvio Abbate, Gianmarco Tognazzi, Lucia Ocone. Questi personaggi non sono omosessuali: non è un “cantiamocela e raccontiamocela fra di noi”. Lo scorso anno era stato ideato come tema qualcosa ispirato a Fantàsia, il mondo del fantastico. Quest’anno il tutto è più “testaccino”, più verace. Simuleremo di essere a casa mia: ecco, una chiacchierata fra amici, in casa”.

Chi le piacerebbe intervistare in futuro? E da chi vorrebbe essere intervistato?

“Mancava al mio appello, da molto tempo, Giancarlo Giannini. Poi ho avuto la fortuna, meno di un mese fa, di intervistarlo a Benevento in un festival di cinema (“BCT – Benevento Cinema Televisione”, ndr). Con Patty Pravo ho realizzato questo programma (“In arte Patty Pravo”, ndr) che è andato in onda su Rai Tre in prima serata a fine aprile ed è stata un’intervista di 110 minuti. Sono abbastanza fortunato, nel senso che poi quello che voglio fare alla fine, con un po’ di testardaggine e insistenza, lo ottengo. Sto raccogliendo forse i frutti anche di una piccola coerenza che in questi anni ho cercato di mantenere.
Essere intervistato da chi? Non lo so. Da Bruno Vespa no”.

Da Franca Leosini?

“Sì, ma dovrei ammazzare qualcuno (ride, ndr). Mi piacerebbe essere intervistato da Franca Leosini, ma non sono ancora pronto a commettere un omicidio. Però potrei pensarci, per essere intervistato da lei. Qualche nome ce l’avrei”.

La madrina di questa edizione sarà l’attrice Ilenia Pastorelli, mentre ad accogliere gli ospiti ci saranno, oltre a Lei, anche Imma Battaglia ed Eva Grimaldi. Una delle Sue interviste-spettacolo sarà con Franca Leosini, considerata un’icona gay. Oggi sono soprattutto le donne dello spettacolo ad essere considerate un punto di riferimento per la comunità LGBT.

“Se ci si pensa, sì. Icone gay sono state Maria Callas, Patty Pravo, Mina, Raffaella Carrà. Lo scorso anno è venuto Luca Zingaretti, con cui abbiamo fatto una piacevole intervista. I maschi fanno ancora un po’ più di resistenza, purtroppo. Però quella con Zingaretti è stata una bellissima intervista. Ci siamo divertiti molto”.

Chi è oggi, secondo lei, un personaggio che può essere considerato un’icona forte e coinvolgente, anche in maniera trasversale, che metta d’accordo tutti?

“Io purtroppo non ho mai avuto la passione per i personaggi. A questa domanda per me è difficile rispondere, perché non ho icone personalmente. Non subisco il fascino per l’immagine”.

Ilenia past

Qualche tempo fa aveva indicato Franca Valeri…

“Certo e continuo ad indicarla. Con Franca ho condiviso esperienze di palcoscenico, di vita, di televisione bellissime. Lei è monumentale. È un monumento, è una donna talmente colta, talmente fuori, oltre, non classificabile. Come in qualche maniera lo era Paolo Poli. Oggi non so. Io, ad esempio, amo molto Filippo Timi. È uno che ha una tale forza sia come personaggio, sia come attore, che comunica una personalità inafferrabile, diversa. Quando l’ho intervistato mi è piaciuto molto. Mi piacciono da sempre le persone fuori dal comune, coraggiose. Per me, quelle sono le vere icone. Di altri stimo molto la professionalità, però certe profondità mi interessano molto di più. Elio Germano è un altro che mi piace, mi incuriosisce, mi piacerebbe intervistarlo bene”.

Oltre al Gay Village, avrà altri progetti/impegni per quest’estate?

“Quest’estate, oltre al Gay Village, sto curando una serie di incontri a Villa d’Este che si chiama “Tivoli Incontra 2018”, dove ho già intervistato Flavio Insinna. I prossimi ospiti sono Veronica Pivetti, Francesca D’Aloja e chiuderemo poi con Gigi Proietti. Per il resto, farò il mio spettacolo dedicato a Sergio Tofano (“Cavoli a merenda”, ndr) un po’ in giro e dovrei essere il 09 agosto al Padova Pride Village. E poi sto preparando la stagione teatrale del Teatro Mancinelli di Orvieto, dove ho la direzione artistica, e la stagione teatrale del Teatro comunale di Atri, Teramo, dove anche lì sono direttore artistico. Tanto tanto teatro. E poi nella stagione invernale anche la televisione”. 

Qualche anticipazione sugli impegni televisivi?

“Non ce l’ho, perché avrò a giorni una riunione. Comunque un ciclo di puntate sempre dedicate allo spettacolo e alla storia, per cui individuare biografie e personaggi un po’ come ho fatto per Patty Pravo ultimamente. Percorso monografici con un occhio a come queste personalità hanno raccontato, influenzato gli anni che hanno vissuto e durante i quali hanno prodotto la loro arte, che sia la musica, il teatro, il cinema… Un po’ quello che interessa a me raccontare”.

Chiara Ragosta 31/05/2018

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