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Fabbrica Europa lancia “Half a house”: un progetto per la condivisione internazionale

Cinque performers sono le menti del nuovo progetto di Fabbrica Europa. La danzatrice Sonia Gómez, i coreografi Leonardo Delogu e Brogan Davison (UK), il film maker Gosie Vervloessem e l’architetto Pétur Ármannsson hanno ideato “Half a house”, un programma che è parte integrante del progetto europeo N.O.W. (New Open Working process for the performing arts), che si svolgerà nella Palazzina Ex Fabbri di Firenze dal 10 al 14 maggio 2017.
Nata nel 1994 da un’idea di Maurizia Settembri e Andres Morte Terés con il fine di creare a Firenze un contenitore culturale di respiro europeo, la fondazione Fabbrica Europa si è posta come una piattaforma ospitante vari spettacoli e Half2non solo. Grazie ai suoi numerosissimi festival si configura anche come un luogo di ricerca e sperimentazione dei nuovi linguaggi contemporanei delle arti performative. Fertile terreno per moltissime realtà artistiche, Fabbrica Europa ha creato una rete di scambi internazionale, all’interno della quale si produce un costante confronto tra diverse culture e ha contribuito alla formazione artistica di un pubblico sempre più sensibile all’arte. Le politiche d’investimento dell’Unione Europea sostengono il finanziamento dei progetti di cui vengono riconosciuti il valore e la portata internazionali.
Tra questi rientra anche “Half a House” che si ispira al lavoro dell’architetto cileno Alejandro Aravena e alla sua idea, nata dopo il terremoto e lo tsunami del 2010 in Cile, di progettare delle “case a metà” che potessero essere terminate dagli stessi abitanti a seconda dei loro bisogni e dei loro gusti. La sua concreta realizzazione verrà raggiunta attraverso una piattaforma che coinvolgerà ben dieci artisti tra loro differenti in cinque giorni di coabitazione. Ognuno di loro contribuirà con la propria arte tramite la fusione di attività quotidiane, momenti di riflessione, workshop, esperienze e performances. La coabitazione permetterà di esplorare la condivisione come condizione e pratica per mantenere il lavoro in una condizione non finita. Fondamentale saranno i concetti di gerarchia, interdisciplinarietà e rischio.
Allo stesso modo sarà indispensabile la conoscenza dell’inglese, lingua ufficiale del progetto. La Call Half a House è rivolta a 10 artisti e/o curatori, residenti in Italia, che saranno selezionati in seguito all’analisi delle loro risposte ad alcuni quesiti inerenti al progetto. Ai partecipanti selezionati sarà riconosciuto un compenso di 400 € lordi. Il vitto e la sistemazione logistica saranno forniti dall’organizzazione proprio per rispondere all’esigenza di condivisione richiesta dal progetto stesso. La scadenza per l’invio delle candidature è giovedì 30 marzo 2017.

Roberta Leo 16/03/2017

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