Il primo luglio è uscito "Kill Karma", ultimo album di Francesco Tarducci, in arte Nesli, che sta tracciando una propria strada all'interno della musica, sempre più lontana dal fratello Fabri Fibra. Dal rap infatti è passato al pop, tanto da essere quasi irriconoscibile. È lui stesso a dire “Sentirete la mia voce come mai prima, sarà la voce del mio spirito, del mio Io”. Un album di rottura, che permette al cantautore di essere se stesso e far conoscere la sua anima. La sua versione pop è venuta fuori dall'album precedente "Andrà tutto bene" (2015), che con "Kill Karma" fa parte di una trilogia.
La musica coinvolge, avviluppa, tra rock e dance, tra hip hop e ballate romantiche. Il primo brano, uscito in anteprima, è “Equivale all'immenso”, una melodia facilmente memorizzabile, di quelle estive che canticchi senza accorgertene. Sulle corde di una chitarra l'autore va alla ricerca della sua spiritualità, ricostruendo una traccia di ricordi, finché “rimane il silenzio”. Ritorna il tema del tempo, a cui Nesli è particolarmente affezionato. Questo scorrere dei minuti irremovibile, mentre il passato cerca di dare degli insegnamenti e nel presente non resta che l'ansia di scegliere, fallire e cambiare. Nesli approda a un genere che gli permette di non essere arrabbiato o pessimista, ma piuttosto malinconico e coraggioso. Lo stesso coraggio che ha avuto a lasciare il suo personaggio per scoprire un nuovo modo di esprimersi. Su una strada che ritrova il consenso generazionale.
Gli altri titoli contengono parole come “vivere”, “amore”, “anima”, e tracciano il percorso dell'album: l'esigenza di testimoniare un'epifania, la scoperta di un'identità artistica.
Dieci brani coerenti nel sound, da ascoltare, in auto nel traffico o in spiaggia, le cui parole non sembrano mai a caso, incastonate perfettamente nella musica. Non bisogna però cercare un'originalità nelle basi o nei concetti, ma piuttosto godere della semplicità che diventa autenticità.
21/07/2016 Federica Guzzon
