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Canzoni all’angolo: in viaggio con Luigi Mariano

Mag 27

A sei anni di distanza dal suo precedente lavoro in studio, Luigi Mariano ritorna con l’album “Canzoni all’angolo”, offrendo agli ascoltatori un disco personale e maturo, di ricerca e di studio. Presentata al Monk di Roma lo scorso 25 maggio, l’ultima fatica del cantautore salentino, romano d’adozione, non è solo un insieme di undici brani, ma il racconto di un viaggio, intimo e profondo. L’artista accompagna il pubblico in questi sentieri, in un percorso che prende il via da una mancanza, quella del padre, scomparso due anni fa, tanto che il ricordo del genitore è un protagonista silenzioso che per tutta la sera accompagna il figlio nelle sue esibizioni.
Un itinerario che si dipana tra canzoni energiche e movimentate, capaci di strappare un sorriso, come “L’ottimista triste” (che lascia trapelare le origini salentine dell’artista), “Scambio di persona”, e ballate commoventi e romantiche, quali “Come orbite che cambiano”, dedicata a Stephen Hawking e alla sua prima moglie Jane, “Mille bombe atomiche” e “Il Fantasma di Tom Joad”, adattamento di “The Ghost of Tom Joad” di Bruce Springsteen. Non mancano alcune canzoni mariano01dal ritmo blues, prese in prestito da “Asincrono”, album pubblicato nel 2010.
Luigi Mariano è un cantautore capace di interpretare e comunicare emozioni, abile nel suscitare la risata del pubblico quanto la sua commozione. Un rapporto diretto con i suoi ascoltatori che continuamente ringrazia nel corso del concerto. Sembra quasi che, più che presentare un album, il cantautore voglia offrici una parte di sé, raccontare cosa l’ha spinto a scrivere quelle canzoni e le sensazioni provate nel tradurre in musica i suoi sentimenti.
Molti gli artisti incontrati in questo percorso che hanno contribuito alla riuscita del disco. Oltre a Antonio Fresa, Mino De Santis, Nina Monti e Pericle Odierna, l’album vanta la collaborazione di Simone Cristicchi e Neri Marcorè, entrambi presenti sul palco romano. Insieme a Cristicchi, Mariano non esegue solamente la canzone “Fa bene fa male” presente nell’album, ma regala alla platea una personale interpretazione di “1947”, scritta da Sergio Endrigo. Stessa cosa accade con Marcorè che dopo Canzoni all’angolo intona “Le elezioni” di Giorgio Gaber, ironizzando su come questo testo appaia sempre attuale.
Una serata tra amici, tra legami sinceri e autentici. Non sono solo buoni arrangiamenti e note ben suonate quelle che riempiono il Monk. C’è qualcosa di più. C’è la passione per la musica, la capacità di saper comunicare sentimenti intimi e personali, la voglia di instaurare un rapporto umano e vero con il pubblico.
“Grazie” è la parola che più di tutte esce dalla bocca di Luigi Mariano, felice e commosso della sua impresa. “Grazie” è la risposta del pubblico, che senza esitazioni applaude un artista che per alcune ore è stato capace di prenderlo per mano, accompagnandolo nel suo cammino, dividendo il peso di uno zaino che custodisce sentimenti, ricordi, passioni e sogni.

“Forse da lontano un uomo con il cuore di un bambino
tenderà l’orecchio al vento e in quel momento canterà le tue, e le mie, canzoni all’angolo”
(Luigi Mariano, “Canzoni all’angolo”)

Angela Ruzzoni 27/05/2016

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