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"Il Giuramento": la storia di Violette Ailhaud al teatro Studio Uno

“Avevamo previsto tutto per l’arrivo di un uomo. Il primo obiettivo sarebbe stato il suo seme, poi le sue braccia, infine la sua presenza. Il suo amore, mai. Neanche in segreto avevo considerato quella eventualità e le mie compagne nemmeno.”

Queste sono alcune parole di Violette Ailhaud, forse le più importanti, che possiamo leggere nel suo racconto autobiografico "L'uomo seme", scritto quando la donna aveva ormai ottantaquattro anni e riadattato drammaturgicamente da Gaia Audicchio ne "Il giuramento", in scena dall'1 al 10 maggio presso il teatro Studio Uno.

Possiamo intravedere l'anima di Violette, percepire la sua grande sensibilità, ma anche l'immensa tenacia, grazie all'interpretazione della giovane attrice Camilla Diana e alla regia della stessa Audicchio. Siamo a Roma, ma ci sembra quasi di poter sentire il profumo dei fiori di lavanda e di poter ascoltare la voce della donna francese che ci narra la strana anomalia accaduta nel 1852 in un paese sperduto della Provenza. La giovane donna è testimone della deportazione e dello sterminio di tutti gli uomini del villaggio da parte delle truppe dell'Imperatore Napoleone III e successivamente diviene parte di un grande ed unico giuramento delle superstiti: il primo uomo che giungerà in paese diverrà il compagno di tutte, il seme del villaggio.
Violette e le sue compagne sono così accomunate da un unico desiderio, quello di diventare madri, senza però essere oggetti di una società patriarcale. È quasi una rivoluzione involontaria. Una presa di coscienza.

La messa in scena è intima ed essenziale, l'attenzione è interamente catturata dal corpo di Camilla Diana che diviene storia, diviene idea. L'adattamento drammaturgico di Gaia Audicchio è pulito e riesce a contenere ogni snodo determinante della vicenda e soprattutto spinge lo spettatore al pensiero e alla riflessione.

Un viaggio nel tempo per riscoprire la storia, stavolta non raccontata dai vincenti, ma da una piccola grande donna.

 

(Antonio Savino)

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