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Presentato il 35° Torino Film Festival: si ritorna alla Mole Antonelliana

Nove giorni, dal 24 novembre al 2 dicembre, è questa la durata del Torino Film Festival 2017, che promette un calendario fitto di eventi e incontri per quella che sarà la sua 35ª edizione. Innanzitutto un ritorno di lusso, quello alla Mole Antonelliana, dopo oltre dieci anni di assenza. 35TFF2
Il 24, giorno di apertura, la presentazione avverrà proprio nell’Aula del Tempio, nel cuore del Museo Nazionale del Cinema, alla presenza di Laura Milani (presidente del museo) e Emanuela Martini (direttrice del TFF), in una cerimonia d’eccezione diretta da Roberta Torre. Lo chef stellato Ugo Alciati, lo scrittore Luca Bianchini e il musicista e produttore Mac Casacci racconteranno, ognuno a loro modo, il rapporto che li lega alla settima arte. 
Ricomincio da me (Finding your feet) di Richard Lancraine con Celia Imrie e Timothy Spall sarà il fim di apertura, e verrà proiettato proprio il 24, alla presenta del regista e die due attori, al cinema Massimo, in tutte e tre le sale a partire dalle 22. Con un’età che comincia a farsi quasi veneranda per un festival, il Torino Film Festival è una solida realtà nel panorama internazionale, come dimostrano i numeri che accompagnano questa edizione.Dopo aver visionato più di quattromila opere, al Festival saranno presenti 134 lungometraggi (di cui 40 opere prime o seconde), 10 mediometraggi e 25 corti, per un totale di 169 prodotti. Trentasei anteprime mondiali, quattro anteprime europee e 59 anteprime italiane sono numeri che danno, ancora una volta, il senso dell’importanza e della fama di un Festival che nello specifico di quest’anno vedrà film provenienti da Argentina, Belgio, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Venezuela. Oltre ai film, che sono la vera e propria anima della manifestazione, saranno presenti tantissimi ospiti italiani e internazionali, tra cui Francesca Comencini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Nanni Moretti, Sydney Sibilia e Filippo Timi, solo per nominare alcuni degli artisti italiani che hanno già assicurato la loro presenza.
Il regista cileno Pablo Larraín (No – I giorni dell’arcobaleno, Il club, Neruda, Jackie), uno dei registi più acclamati del panorama contemporaneo, sarà il presidente della giuria, composta anche da Petros Markaris, Gillies MacKinnon, Santiago Mitre e Isabella RagoneseThe Florida Project di Sean Baker con William Defoe sarà invece il film che chiuderà il festival, e pare una scelta ideale, quasi “politica”: se ad aprire c’è infatti un film che parla di alcuni londinesi di una certa età, il Festival, che da sempre ha un occhio di riguardo verso i giovani talenti, si chiude con un film che parla di un gruppo di ragazzini che vivono in un motel scalcagnato ai margini della Disneyland di Orlando.

Alessio Altieri 16/11/2017

 

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