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Festival di Cannes 76, tanto cinema per tanto imbarazzo

La 76ª edizione del Festival di Cannes è ormai giunta a metà del suo percorso. Inaugurata martedì 16 maggio con la proiezione di Jeanne du Barry di Maïwenn, film sulla favorita di Re Luigi XV (interpretata dalla stessa regista), con Johnny Depp nei panni del monarca francese, quella del 2023 assume fin dal principio una particolare importanza. Essa infatti costituisce la prima, vera edizione postpandemica. Se fino all’anno scorso, pur non essendoci più restrizioni da rispettare e mascherine da indossare, si continuava ad evidenziare una ridotta presenza di frequentatori, tra giornalisti e addetti ai lavori, da quest’anno Cannes è tornato a pieno regime, con un programma assai ricco.
Primi fra tutti i film americani, in concorso quest’anno con May December di Todd Haynes e Asteroid City di Wes Anderson e fuori con corso con Killers Of The Flower Moon di Martin Scorsese e Hypnotic di Robert Rodriguez. Senza contare le premiere mondiali di Indiana Jones e il quadrante del destino, nuovo capitolo, diretto da James Mangold, delle avventure del archeologo più famoso del mondo, e di Elemental nuovo film animato della Pixar.
Contemporaneamente si segnalano in competizione grandi nomi del cinema mondiale, dalle ultime pellicole di Hirokazu Kore-eda, Ken Loach e Aki Kaurismaki, al grande ritorno di cineasti come Michel Gondry e Takeshi Kitano.
Ma il 2023 è un anno che segna anche la partecipazione di nomi di peso del cinema italiano. A concorrere per la Palma d’Oro, infatti, ci sono Nanni Moretti con Il sol dell’avvenire, nelle sale italiane già da diverse settimane, Marco Bellocchio con Rapito e Alice Rohrwacher con La chimera.
Tanti film per una prima settimana non priva, tuttavia, di grandi controversie e di clamorose gaffe, già a partire dal primo giorno. Infatti, con l’eliminazione, post-covid, delle lunghe code all’ingresso delle sale, sostituite da un sistema di prenotazione online, dando la possibilità di riservare il proprio posto quattro giorni prima della proiezione in programma, a partire dalle sette del mattino, attimi di panico hanno segnato le prime ore di festival quando numerosi giornalisti non sono riusciti a ottenere il biglietto per Indiana Jones e il quadrante del destino. Ad appena un minuto dall’apertura delle prenotazioni tutti i posti risultavano esauriti, lasciando l’angoscia di non poter scrivere in merito a uno dei film di maggior richiamo di tutto l’evento, dal momento che, oltre alla proiezione stampa e a quella con il cast in sala (aperta solo su invito) non erano previste repliche.
La situazione si è infine risolta in quanto le prenotazioni tramite il portale online, avvenendo a blocchi, con posti messi a disposizione gradualmente ogni giorno, è stato possibile a quasi tutti, se non a tutti, di entrare in sala. Tuttavia, la paura è stata tanta, dando adito a momenti di autentica isteria di massa.
Ma ben più serio e ingiustificabile è quanto accaduto alla proiezione di Strange Way of Life, cortometraggio western diretto da Pedro Almodóvar e con protagonisti Ethan Hawk e Pedro Pascal. Infatti, in seguito a un errore organizzativo, hanno cominciato a far entrare i possessori di un accredito "last minute" (che da la possibilità di entrare solo nel caso siano avanzate delle poltrone) prima che fosse finita la coda di quelli provvisti di regolare biglietto. I posti a sedere sono così esauriti, lasciando fuori decine di giornalisti che, dopo essere stati un’ora sotto la pioggia, si sono visti negare l’entrata in sala da parte dei funzionari della sicurezza. Numerosi tra critici e reporter si sono riversati verso l’ufficio stampa per protestare, ottenendo (come consolazione) la possibilità di assistere al Q&A con il regista.
Il polverone esploso in seguito, tanto sui social, quanto sulle pagine dei giornali online e cartacei di tutto il mondo, con articoli al vetriolo che lamentavano il trattamento che è stato riservato alla stampa, il festival ha fatto ammenda mettendo a disposizione ben due proiezioni extra rispetto a quell’unica in programma, dando la possibilità a chi fosse rimasto fuori di recuperare il film.
Sebbene in entrambi i casi si sia posto rimedio, rimane il fatto che errori di questo tipo costituiscano una macchia non facilmente cancellabile per uno degli eventi cinematografici più importanti dell’anno.

Luca D'Albis 20/05/2023

Photo: Getty

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