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12° Festa del Cinema di Roma: Jake Gyllenhaal e Jeff Bauman presentano il film “Stronger”

Nella terza giornata della Festa del Cinema di Roma 2017 Jeff Bauman e Jake Gyllenhaal presentano il toccante film “Stronger” di David Gordon Green, tratto dall’omonimo libro dello stesso Bauman, giovane che ha subito l’amputazione di entrambe le gambe in seguito all’attentato del 2013 durante la maratona di Boston. Una storia recente di dolore e coraggio che ha segnato Gyllenhaal tanto da convincerlo ad interpretare il ruolo del protagonista: “All’inizio ero intimidito, pensavo di non avere la forza necessaria, poi ho incontrato Jeff in un ristorante italiano a nord di Boston e mi sono convinto che insieme potevamo farlo. Ho molto da imparare dalla sua storia. Lui è incredibile, è una luce e da allora tra noi è nato un bel rapporto di amicizia.” stronger02 Negli anni Bauman è stato più volte definito 'eroe', ma lui afferma: “Non mi piace il termine eroe. Mi vedo come un ragazzo normale che è andato avanti per amore della sua famiglia. Prenderei ancora quel cartellone in mano e aspetterei di nuovo Erin al traguardo, perché l’amo. Non avrei potuto essere altrove“. Nel lungometraggio si tratta anche il tema dello stress post-traumatico di cui soffrono diversi soldati dopo le missioni all’estero e del supporto che si può dar loro. Gyllenhaal ricorda: “Una volta qualcuno mi disse : tratta chiunque come se avesse il cuore spezzato. Credo sia questa la chiave giusta per aiutare gli altri.” In merito al terribile dolore che ha dovuto sopportare, Bauman sostiene: “Sai di essere vivo, ma in verità vuoi scomparire. Per uscire da quel tunnel bevevo, era il mio espediente per fuggire dalla realtà. Successivamente ho affrontato un percorso psicologico che mi ha permesso di andare avanti. Ora vedo chiaramente tutti i miei errori, sono un bravo padre e supporto volentieri coloro che si trovano in difficoltà, perché mi piace che non si sentano soli.” A proposito della situazione politica e sociale negli USA, Gyllenhaal dichiara: “Siamo tutti dei sopravvissuti. L’America (ma direi tutto il mondo) è in un periodo particolarmente delicato. Nulla è semplice. Facciamo questo tipo di film proprio perché raccontare storie come quella di Jeff è fondamentale. Per noi era importante infatti includere anche scene realistiche colme di dolore, di dubbio, perché sono state parti significative del suo viaggio.” La star conclude omaggiando i suoi genitori e la sorella Maggie, nota attrice hollywoodiana, di cui apprezza immensamente il talento e la tenacia.

Sara Risini 29/10/17

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