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12° Festa del Cinema di Roma, l’incontro con Ian McKellen

Il grande attore britannico Ian McKellen è stato il protagonista dell'incontro ravvicinato con il pubblico durante la settima giornata della Festa del Cinema di Roma 2017. L’artista, nella stessa occasione, ha parlato del documentario “McKellen - Playing the Part” del giovane regista Joe Stephenson, che ripercorre in modo inedito la sua carriera attoriale.

"Riccardo III" di Richard Loncraine
“Mi commuove sempre constatare che l’inglese più conosciuto di tutti i tempi non è un politico, né un uomo di potere, bensì un attore che scrisse dei testi teatrali. Shakespeare conosceva la natura umana meglio di qualsiasi scrittore mai esistito. Quando mi capita di affrontare un testo shakespeariano lo recito come se lui fosse ancora vivo e potesse vedermi. È incredibile la sua attualità anche dopo 450 anni, ciò dimostra che siamo sempre gli stessi (onestamente non so se sia una cosa positiva o negativa). Anche la scorsa settimana ero a teatro con Re Lear davanti a un pubblico di sole trecento persone. All’epoca decisi di interpretare Riccardo III al cinema, perché credevo e credo tuttora che sia giusto far conoscere le sue opere al grande pubblico.”

La serie tv “Vicious”
“Per me non esiste alcuna graduatoria tra cinema, teatro e tv. In televisione milioni di persone possono guardarti nello stesso momento, con il cinema quei milioni di persone si raggiungono negli anni, mentre il teatro è tutto dal vivo e c’è una condivisione immediata tra attori e spettatori. Accettai (e non fu il mio primo progetto televisivo), perché era un’occasione per intrattenere e anche perché se sono in grado di affrontare tutto, vuol dire che sono bravo. Chissà, quando diventerò grande, forse farò un musical ! (ride, ndr)”

“L’allievo” di Bryan Singer e il ruolo dell’ex criminale nazista
“Chi ha la mia età conosce bene i nazisti. Da ragazzino, durante la guerra, dormivo sotto i banchi di ferro perché bombardavano continuamente. Ma quali forze avevano portato a tutto ciò? Se all’epoca fossi stato un uomo e non un bambino, che avrei fatto? Sarei marcito anch’io? Fare l’attore ti fa capire che noi esseri umani siamo capaci di tutto, amare, odiare, uccidere e ti consente di esplorare queste molteplici possibilità. Bryan Singer mi aveva visto nel ruolo del gerarca in Riccardo III, ma aveva dei dubbi perché pensava fossi troppo giovane per interpretate il vecchio nazista. Mi chiese: Riesci a sembrare anziano? ed io: Sì, sono un attore.” ianmckellen02

Magneto nella saga degli “X-Men” di Bryan Singer
“È piuttosto divertente girare questo tipo di film. Io non conoscevo i fumetti di partenza, Singer mi disse che si trattava di un gruppo di mutanti, che venivano allontanati e temuti dalle persone ‘normali’. Mi parlarono poi del profilo demografico dei principali lettori e ne risultò che erano, per la maggior parte, persone che non si sentivano accettate dalla società: giovani neri, gay, ebrei. X-Men infatti si pone una domanda: che cosa fai se ti additano e non ti senti il benvenuto? Professor X propone l’integrazione (con cui mi trovo d’accordo nella vita reale), mentre il mio personaggio, Magneto, pensa che la sua specie vada protetta, anche a costo di usare la violenza. Come vedete, pur essendo diversa la matrice letteraria, gli argomenti alla base sono gli stessi di Shakespeare.”

Gandalf nella saga de “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit” di Peter Jackson
“Abbiamo girato sei film in dodici anni ed eravamo realmente una compagnia (mostra un tatuaggio sulla spalla, gli altri attori del cast ne hanno uno identico, ndr). La Nuova Zelanda è una terra bellissima anche dal punto di vista sociale, è stato uno dei primi Paesi a dare il diritto di voto alle donne e a permettere il matrimonio tra gay. Mentre giravamo lì, sembrava di essere in vacanza con gli amici. Abbiamo fatto molti esterni e poi delle riprese in studio con il green screen.”

“Demoni e dei” di Bill Condon e la candidatura all’Oscar
Ero inglese e gay, non avrei potuto vincere. Quel ruolo segnò comunque una svolta nella mia carriera, ero finalmente il protagonista di un film che era stato ampiamente promosso dai critici. Se riguardo oggi queste scene, in verità, penso di essere più bravo di così. James Whale, il protagonista di Demoni e Dei, era apertamente gay e nessuno se ne preoccupava. Lui è la prova che coloro che hanno paura di rivelare la propria omosessualità, si sbagliano.”

Il film preferito: “Le vacanze di Monsieur Hulot” di Jacques Tati
“La sequenza che abbiamo appena visto è divertentissima. Jacques Tati era un comico, veniva dal teatro. Questo film è praticamente muto, nel cinema le parole non sempre sono fondamentali, talvolta sono le immagini e la musica a rendere un lungometraggio più efficace di altri.”

Sara Risini 03/11/17

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