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12 ° Festa del Cinema di Roma, David Lynch si racconta

Un autore sublime che ha rivoluzionato il cinema e la tv; David Lynch è stato l’ospite più atteso di quest’edizione della Festa del Cinema di Roma. Nella decima giornata della manifestazione il regista ha incontrato il pubblico e ricevuto il Premio alla Carriera dalle mani di Paolo Sorrentino. In conferenza stampa Lynch ha parlato di sé e della sua poetica cinematografica.

Perché la definiscono il ‘regista dell’inconscio’?
“Se è incosciente, non si può sapere.”

Twin Peaks
“Non è stata ispirata da un’opera di Marcel Duchamp, seppur io apprezzi molto i suoi lavori.” Quando, citando la serie, gli chiedono: “Chi è il sognatore?”, lui risponde: “Spetta a te capirlo”. Riguardo una nuova stagione rivela: “È troppo presto per parlarne.”

Lo scandalo Weinstein
All’audace domanda: “Prevede qualche accusa contro di lei?”, il regista senza scomporsi dice: “Stay tuned”. Il pubblico di giornalisti apprezza la sua ironia e scatta un caloroso applauso. 

Il no a Star Wars
“Non mi sono mai pentito di aver rinunciato a Star Wars per girare il mio film Dune. Ho sempre detto a George Lucas che Star Wars era una sua creazione ed era giusto che realizzasse lui la saga.” lynch02

La meditazione trascendentale
Praticare la meditazione trascendentale mi ha salvato la vita. Credo che la negatività, al contrario di ciò che si pensa comunemente, uccida la creatività. La depressione ha avvelenato la società. La sofferenza non è necessaria per creare, è fondamentale solo comprenderla. Ogni individuo è diverso, ma siamo tutti delle creature dotate di un enorme potenziale. Le persone dunque dovrebbero essere sempre felici e piene di entusiasmo.”

Le ispirazioni
“Mi piacciono Franz Kafka, Jacques Tati e tanti altri, ma vengo illuminato dalle idee che arrivano come regali inaspettati, esse fluttuano e sta a noi saper afferrarle." A proposito di Kafka, dichiara che il copione de Le Metamorfosi è già pronto già da diversi anni, ma non è sicuro della sua realizzazione. In merito alla musica come fonte d’ispirazione, afferma: “La musica è così astratta e riesce a suscitare delle emozioni nel profondo. Ricordo che la versione di Blue Velvet di Bobby Vinton mi diede così tanti suggerimenti per il film (omonimo, ndr).”

Il lavoro sul set
“Spesso durante le prime prove noti che gli attori interpretano la sceneggiatura in maniera differente dalla tua, dunque ne parli con loro e successivamente riescono a coglierne l’essenza. Ho amato lavorare in ogni mio film. Quando giro, creo dei mondi alternativi in cui gli spettatori possono immergersi.

Il ricordo di Harry Dean Stanton, recentemente scomparso
“Dopo le riprese di Una Storia Vera passammo una serata insieme in un locale con altri amici e Harry cominciò a raccontare dei suoi sogni, ridemmo fino alle lacrime. Nessun comico aveva le sue qualità, lui era semplicemente se stesso, un fantastico e puro essere umano.

Cinema o televisione?
“La televisione sta diventando la casa dell’autorialità, l’unico peccato è la ridotta qualità delle immagini e dell’audio rispetto al cinema. Le mie serie tv preferite sono Breaking Bad e Mad Men.”

Sara Risini 05/11/17

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