La sala cinematografica è ancora oggi luogo privilegiato e tempio sacro della settima arte, nonostante le nuove ed ormai modernissime modalitàdi visione. Spostarsi da casa, pagare un biglietto e sedersi davanti uno schermo, fanno parte di un rituale che, dagli albori, preserva il fascino indiscusso dell’andare al cinema. Ma ci siamo mai domandati quali storie o personaggi si celano dietro questi luoghi?
Il documentario Mister Wonderlanddi Valerio Ciriaci ne racconta una più che straordinaria: la vita di Sylvester Z. Poli. Emigrato dall’Italia in America, alla fine del XIX secolo, Poli era un artigiano di umili origini che riuscì, con la sola ingegnosità, a diventate il più grande proprietario di sale cinematografiche del suo tempo. Partito dall’entroterra toscano, rurale e contadino, l’uomo si ritrovò nei camaleontici e ruggenti anni Venti negli Stati Uniti, patria per eccellenza delle più varie aspirazioni. Il documentario si propone di scoprire l’avventura di un italiano, come tanti altri in quel periodo, partito dal Bel Paese per mettersi alla prova, per cercare fortuna, riuscendo a coniare l’esperienza cinematografica cosìcome la conosciamo. Un viaggio, tra presente e passato, alla scoperta di ciò che rimane oggi dei cinema di Poli e delle comunitàche vi ruotavano intorno.
Disponibile da giugno sulla piattaforma Cinemino@home (canale virtuale de Il Cinemino), il film è stato vincitore del Premio alla distribuzione Il Cinemino alla 60/esima edizione del Festival dei Popoli, perché ne incarna perfettamente i valori, avendo integrato impegno, valore sociale e linguaggio innovativo.
Miriam Raccosta 18/06/2020