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“Inferno Mittelbau Dora”: un documentario che scava nel buio. Il 10 dicembre su Rai Storia

Il 10 dicembre alle ore 21 va in onda su Rai Storia un imperdibile documentario, firmato da Raffaella Cortese De Bosis e Mary Mirka Milo, che porta alla luce con grande lucidità e con particolare sensibilità la vicenda di una tragedia nascosta nel buio, scavata nella coscienza umana e seppellita dal tempo. La seconda guerra mondiale sta insanguinando l’Europa, mentre all'estremo nord della Germania un labirinto di gallerie sotterranee vede migliaia di deportati costretti a costruire le bombe V1 e V2, che Wernher von Braun aveva progettato e che dovevano distruggere Londra e tanta altra parte del mondo.
Mittelbau Dora è stato l’ultimo campo di concentramento nazista, l’unico costruito sottoterra e il più duro campo di lavoro forzato del Terzo Reich. “Non si può nemmeno azzardare una definizione delle condizioni di vitaA2 in quell'inferno - ci racconta commossa Raffaella Cortese, che ha raccolto con cura filmati d’epoca, reperti d’archivio e straordinari documenti inediti – luce, aria, cibo, dignità: scomparse dal vocabolario per fare posto a stenti, malattie, violenza, incubi, umiliazione, gelo...”.
Attraverso testimonianze uniche, che si configurano come fonti storiche preziose e irripetibili, si svela un racconto intenso e coinvolgente che permette di comprendere la portata distruttiva del programma missilistico nazista grazie a descrizioni attente, semplici e chiare, rivolte finalmente al grande pubblico. Eccezionali anche le interviste originali rivolte ai sopravvissuti, ex deportati italiani ed eroi sconosciuti, risvegliati da quest’incubo claustrofobico, scampati miracolosamente a questa prigione infernale di dolore e morte. L’autrice ricorda in particolare la voce di chi è riuscito a sopravvivere, “sia nel corpo che nella mente, a due anni (lui parla di 24 mesi... sembra ancora più tempo) di lavori forzati, senza mai vedere la luce del sole. Ha visto più volte von Braun che andava a vedere i lavori. E' il caro Guido Bianchedi, scomparso all'età di 96 anni lo scorso 6 ottobre. Tra le sue immense qualità c'è quella di non aver perso il sorriso, di non avercela con nessuno e di aver dato a piene mani speranza”.
A fianco a Guido, tra i testimoni diretti c’è anche Alberto Sed, che ci racconta la storia di quando era solo un bambino internato prima ad Auschwitz e poi a Nordhausen, rivivendo con noi le vicende che lo hanno portato al campo di Dora e poi a salvarsi dai bombardamenti.
Il documentario, prodotto nel 2016 da Light Histoy, è stato presentato e premiato alla 62ma edizione del Taormina Film Festival e ha ricevuto numerosi riconoscimenti e apprezzamenti, tra cui quello di Annie Jacobsen, scrittrice di “Operation Paperclip: The Secret Intelligence Program that Brought Nazi Scientists to America”. La giornalista americana, candidata al Premio Pulitzer per la Storia nel 2016 e strettamente legata a Dora, ne parla come “un documentario mozzafiato. Con i suoi rari filmati d’archivio e le commoventi testimonianze oculari, Inferno Mittelbau Dora è un trionfo”.
Oltre alle rilevanti consulenze storiche di Roberto Morozzo e Francesco Perfetti, il film vanta una regia esperta e, come conclude l’appassionante autrice: “c'è tanto altro in questo lavoro... spero che questa storia, non poi così vecchia, venga conosciuta”.

https://www.youtube.com/watch?v=34IBAO7zOY4 

Giulia Sanzone 06/12/2016

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