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Le idee non si spezzano mai. I “Liberi sognatori” della nuova serie di fiction firmata Taodue

Libero Grassi, Renata Fonte, Mario Francese, Emanuela Loi. Si fa fatica a considerare questi uomini e queste donne solo come vittime di mafia: sono uomini e donne comuni che semplicemente non si sono limitate a considerare “normale” quello che per molti altri era la regola. La differenza? L’impegno civile, dove per civile si intenda l’amore per una terra, il senso di responsabilità nei confronti di una comunità che non può essere vista come altro fuori da sé. L’impegno a costo di sacrificare non solo la propria vita ma anche quella di chi rimane: mogli, mariti, figli, eredi inconsapevoli di una memoria che, a volte, ha avuto il privilegio di diventare collettiva solo dopo molti anni.
Da questa idea, nasce LIBERI SOGNATORI. Le idee non si spezzano mai, un progetto di quattro film per la televisione, della durata di circa cento minuti, su queste figure emblematiche della cronaca italiana degli anni ’70 e ’90. La produzione è firmata Taodue ed è stata presentata mercoledì 22 giugno proprio da Pietro Valsecchi, con il consigliere regionale della Lombardia Umberto Ambrosoli e il direttore generale Contenuti Mediaset Alessandro Salem, i familiari dei protagonisti delle storie, i registi De Maria e Monteleone, gli sceneggiatori e gli interpreti, Giorgio Tirabassi (Libero Grassi) e Marco Bocci (Mario Francese).
Dopo 20 anni, Taodue e Mediaset tornano a lavorare insieme su una produzione importante, sulla storia d’Italia e dei suoi protagonisti. Un paese ricco di sfaccettature il nostro, anche tragiche – ha sottolineato Umberto Ambrosoli – che però grazie ai suoi esempi ha messo in luce il coraggio e la forza di una nazione, grazie a uomini e donne che più di altri sono riusciti a mettere a fuoco le ragioni della propria vita.
Mediaset recupera dunque la propria mission – come ha affermato Alessandro Salem – nel voler raccontare pezzi del nostro paese e lo fa attraverso la fiction che si conferma elemento strutturale dell’offerta del palinsesto della rete.
Una prima serie di film – ha informato Pietro Valsecchi – a cui faranno seguito nuovi cicli di storie legate da questo filo comune che è “le idee non si spezzano mai”. Un lavoro che nasce della memoria e dal ricordo dei familiari delle vittime, alcuni dei quali presenti alla conferenza stampa: Alice Grassi, figlia di Libero, Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte, e Giulio Francese, figlio di Mario. Ancora uomini e donne che portano su di sé la responsabilità dei gesti e delle scelte, che non si sono arresi alla sopraffazione e alla corruzione e che non hanno ceduto nemmeno a chi ha cercato di tenere a bada la loro voce, negli anni di ingiusto isolamento istituzionale e oblio mediatico.
La storia di Libero Grassi, l’imprenditore siciliano ucciso da Cosa Nostra per aver intrapreso una serie di azioni personali per contrastare le richieste di pizzo, verrà sceneggiata e diretta da Graziano Diana che, dopo “Un eroe borghese” e “Ultimo” torna a lavorare con Taodue. Ad interpretare Grassi sarà Giorgio Tirabassi che, dopo aver convinto il pubblico con la sua interpretazione del giudice Paolo Borsellino, torna nei panni di un siciliano che non ha voluto barattare l’integrità con l’“onore”. Per Renata Fonte, assessore di un centro della provincia salentina, assassinata nel 1984 per il suo impegno contro la speculazione edilizia nelle aree della macchia mediterranea, la sceneggiatura sarà firmata da Monica Zapelli e verrà diretta da Renato De Maria; ad interpretare la Fonte, sarà invece Giulia Michelini, grande assente in conferenza stampa.
Ancora, la storia di Mario Francese, giornalista siciliano che per anni si occupò di raccontare la mafia sul territorio, prima di venire freddato nel gennaio del ’79 (assassinio di cui risposero in tribunale, tra gli altri, Totò Riina e Bernardo Provenzano) che sarà interpretato da Marco Bocci, verrà sceneggiata da Claudio Fava per la regia di Michele Alhaique. Ancora Graziano Diana, questa volta affiancato per la regia da Enzo Monteleone, per la storia di Emanuela Loi, l’agente della scorta di Paolo Borsellino che morì con il magistrato nella strage di Via d’Amelio. Riserbo ancora per chi interpreterà la Loi ma, secondo le dichiarazioni di Valsecchi, sarebbero ancora in corso i provini.
“Le idee non si spezzano mai”: un titolo o forse un monito accompagnato da quel “Liberi pensatori” che fa sperare ancora in una vera commistione tra etica e linguaggio, nel coraggio di esprimersi con forza, anche con il proprio corpo, in favore di un’idea. Eroi o uomini e donne comuni? Ciò che conta, forse, è non ricordarli solo come vittime ma preservarli come la memoria di ciò che serve affinché si possa ancora parlare di impegno: un “impegno generatore”.

Federica Nastasia
23/06/2016

Foto in alto: Ufficio Stampa