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"La Fortuna degli Etruschi": un documentario Rai in onda lunedì ne svela storia e misteri

Gli Etruschi suscitano da sempre curiosità e ammirazione per la loro vicinanza alla cultura greca e latina e al tempo stesso per la loro diversità e indipendenza. Esistono miti e rivisitazioni fantasiose intorno al mistero sulle origini di questo popolo, così un progetto targato Rai intende ricostruirne la storia e restituirne il fascino. “La fortuna degli Etruschi” è il documentario proposto da Rai Cultura che è stato presentato nella sede di viale Mazzini, alla presenza del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
Il film di Massimiliano Griner, con la regia di Marzia Marzolla e Matteo Bardelli, e la consulenza scientifica di Luca Peyronel, andrà in onda lunedì 30 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per “Italia: Viaggio nella Bellezza”.

"Un documentario - ha dichiarato Franceschini - che valorizza l'unicità della storia del patrimonio degli Etruschi con grande qualità, come la Rai sa fare… Un contributo importante che la televisione pubblica può dare per far conoscere questo patrimonio e riavvicinare i cittadini ai musei e far riscoprire luoghi meno noti. L’Italia è piena di migliaia di luoghi pazzeschi che in un altro Paese sarebbero stati attrattori di turismo, ma che qui non sono stati valorizzati”.Ad aprire il racconto, le immagini dei capolavori etruschi esposti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e raccontati dal suo direttore Valentino Nizzo. Pezzi pregiati, tra cui il celebre “Sarcofago degli sposi”, che accompagnano il viaggio alla scoperta di questa antica civiltà che ha segnato e continua a segnare la cultura europea. Un viaggio attraverso le parole di estimatori vecchi e nuovi, da Roma a Firenze alle necropoli della Tuscia, le tombe affrescate di Tarquinia, Cerveteri o Veio.

La Grande Etruria ha ispirato i Medici nel Cinquecento e scatenato il collezionismo degli intellettuali inglesi tra l’Ottocento e il Novecento. Un universo di una bellezza immortale spiegato da esperti come Alessandro Naso, direttore dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico del Cnr, l’archeologo Andrea Camilli, responsabile dell’area di Populonia, Rita Cosentino, responsabile della Necropoli della Banditaccia, Simona Rafanelli, direttore del Museo Isidoro Falchi di Vetulonia.L’immaginario etrusco ha influenzato anche letterati come Aldous Huxley e David Herbert Lawrence, autore de “L’amante di Lady Chatterley”. 
Non più misteri e qualche conoscenza in più, ma soprattutto la potenza delle immagini e la bellezza delle opere d’arte, testimoni ed eredi di un passato glorioso.

Silvia Natella 25/10/2017