Il 16 maggio è uscita in Italia sulla piattaforma Netflix la prima parte dell’attesissima terza stagione di Bridgerton, ennesimo successo della casa di produzione ShondaLand della sceneggiatrice e produttrice Shonda Rhimes, creatrice di alcune delle serie tv più in voga negli Stati Uniti e non solo.
Passando da sale operatorie, aule di tribunali e appartamenti lussuosi del Palazzo Reale, la produttrice ha deciso di ambientare la nuova serie tv nella Londra del ‘800 durante l’epoca Regency, raccontando le vicende dell’opera omonima della scrittrice Julia Quinn (pseudonimo di Julie Pottinger), che vede protagonisti i membri della famiglia Bridgerton con le loro passionali e turbolente storie d’amore.
La terza stagione si concentra intorno alla figura di Colin Bridgerton (Luke Newton) e del suo legame con l’insicura e maldestra Penelope Featherington (Nicola Coughlan), segretamente innamorata di lui sin dalla prima stagione. Le lezioni di seduzione impartite da Colin per aiutare l’amica a trovare marito, permetteranno ai due giovani di prendere coscienza dei loro reali sentimenti e a dare inizio a una passionale storia d’amore, si spera, dal lieto fine.
La grande attesa e l’immediato successo raggiunto, testimoniato dalle pagine social di numerosissimi utenti italiani (tra influencer e non) che a neanche 24 ore dell’uscita si sono affrettati a commentare le prime puntate della stagione, mettono in luce l’evidente alto livello di gradimento che il pubblico più vasto (soprattutto quello più giovane) riserva a tale tipologia di prodotto seriale. Un interesse, da una parte, esaltato dalla scelta dell’ambientazione storica, dai soggetti trattati, dalle dinamiche relazionali e dai colpi di scena che arricchiscono di suspence ogni singola puntata; dall’altra, invece, risultano fondamentali le accurate campagne di promozione, pubblicità e marketing mosse ad appagare la richiesta di un fandom in costante crescita.
Numerosi sono i motivi per cui le serie storiche e in costume, spesso ambientate nell’affascinante Inghilterra, raggiungono facilmente il successo, basti pensare alla celeberrima Downton Abbey (2010-2015, di Julian Fellowes), come al successo di The Tudors (2007-2010, di Michael Hirst), o a quelli più recenti di Peaky Blinders (2013-2022, di Steven Knight) e di The Crown (2016-2023, di Peter Morgan): non solo il fascino immersivo puramente estetico per i luoghi, le tradizioni e i costumi ricreati, quanto l’irresistibile e innegabile attualità dei personaggi, dei loro drammi e delle tematiche raccontate.
Infatti, per quanto i protagonisti possano essere membri di una famiglia aristocratica dello Yorkshire, sovrani e regine dell’Inghilterra del ‘500, criminali tenutari di un giro di affari sulle scommesse clandestine nella Birmingham del primo dopoguerra, o i membri della famiglia reale più chiacchierata del Ventunesimo secolo, sono tutti soggetti ai sentimenti, alle passioni e alle pulsioni umane universali e senza tempo, da quelli più nobili come l’amore, l’onore e la gloria, a quelli più irreprensibili, come l’odio, l’egoismo e la sopraffazione.
E allo stesso modo in Bridgerton, sebbene lo spettatore venga trascinato nella Londra del 1800, tra colletti inamidati, merletti e corpetti stretti in vita, la serie strizza l’occhio alla contemporaneità: da una parte, allontanandosi completamente dalla veridicità storica, mostrando una società rivoluzionaria per quel tempo, dove il colore della pelle non è motivo di discriminazione sociale e i balli di corte si svolgono su brani riarrangiati dei Maroon 5, Harry Styles e Billie Eilish; dall’altra, anche se la trama principale racchiude in sé temi più consueti, le sottotrame tendono a discutere questioni d’attualità, come l’emancipazione femminile, l’omosessualità, il ruolo dei mass media, le maschere sociali, la scalata sociale (e la sua discesa) oppure il divario tra ricchi e poveri.
In particolare, quest’ultima stagione vede come protagonista Penelope Featherington, una donna moderna e attualissima che sceglie di affermare sé stessa nella società e nel mondo attraverso l’arma potentissima della scrittura, visto che sin dalla prima stagione scopriamo che è lei Lady Whistledown, la sconosciuta e temutissima autrice degli opuscoli di gossip dove riporta tutti i segreti più scabrosi del regno.
Inoltre, la protagonista non ha una bellezza “canonica”, ma finalmente si ribella agli standard tossici di una società che ricerca sempre nei corpi delle donne la perfezione estetica, e se nel romanzo Penelope dimagrisce di 12 chili, per la serie tv si sono rifiutati di inserire questo dettaglio: «Innanzitutto perché penso che Penelope sia bella esattamente come è» spiega Shonda Rhimes a un’intervista presso il giornale la Repubblica, «e il suo aspetto non influisce minimamente sul fatto che possa far innamorare qualcuno di sé. Mi sembrava sgradevole anche solo pensarlo. Per cui io l’ho detto subito: non faremo questa trasformazione. Nicola è sbalorditiva e volevamo semplicemente mostrarla per quello che è».
Ma se fino a questo punto abbiamo osservato le caratteristiche di una serie apprezzatissima, è evidente come nonostante Bridgerton appartenga a una delle case di produzione tra le più importanti ed esca su Netflix, piattaforma che conta ogni anno milioni di utenti, anche le campagne di marketing e di promozione sui social abbiamo fortemente influito per il suo successo.
Dalle collaborazioni tenute in questi anni con noti brand di moda, del beauty e del food, come per le scarpe gioiello di Malone Souliers, alle collezioni make-up di Pat McGrath e Kiko, i saponi Beekman e i cioccolatini della nota casa dolciaria Witor’s, alla realizzazione di eventi grandiosi come quello ideato per l’uscita di quest’ultima stagione, il tour promozionale Bridgerton Word Tour che coinvolge i due interpreti Luke Newton e Nicola Coughlan.
In un tour mondiale partito da Bowral, in Australia, il 23 aprile, e che coinvolgerà le principali città di diversi continenti come Amsterdam, Dublino e Galway, Johannesburg, Londra, New York, Rio De Janeiro, Toronto e Varsavia, una tappa si è tenuta anche nella città dell’amore per eccellenza, Verona.
Per la straordinaria occasione è stato organizzato in Piazza dei Signori un ballo in costume a tema epoca Regency e numerose coppie si sono cimentate in un romantico ballo sulle note delle musiche della colonna sonora di Bridgerton suonate da un’orchestra dal vivo, il tutto coronato dalla proposta di matrimonio collettiva di alcuni presenti alla Loggia Fra’ Giocondo.
Anche in questa occasione le due star del piccolo schermo si sono generosamente concesse ai loro ammiratori con autografi e selfie e hanno salutato la folla dal balcone della casa di Giulietta, regalando ai fan un’indimenticabile foto ricordo dell’amore eterno tra Colin Bridgerton, e la sua Penelope.
Barbara Berardi, 23/05/2024