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Sergio Castellitto è “Aldo Moro - Il Professore”: su Rai Uno un inedito racconto dello statista

“Governare significa fare tante piccole cose importanti e attese, ma nel profondo vuol dire promuovere una nuova condizione umana.” (Aldo Moro). In occasione del quarantesimo anniversario dell’ assassinio di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse, avvenuto il 9 maggio 1978, Rai Uno racconta la sua figura attraverso una docufiction, in onda martedì 8 maggio in prima serata, che ci porta alla scoperta di uno dei suoi aspetti meno noti: quello accademico. Sergio Castellitto fa rivivere così sullo schermo il Moro Professore, giurista e ordinario all’Università la Sapienza di Roma, e il suo speciale rapporto con i suoi studenti della Facoltà di Scienze Politiche. 

Il 16 marzo ‘78, giorno del suo rapimento, Aldo Moro aveva dato appuntamento ad alcuni suoi allievi al Parlamento per farli assistere all’insediamento del Governo Andreotti, mentre nel pomeriggio avrebbe partecipato alla seduta di laurea all’Università, tanto che nella sua auto trivellata dai proiettili, furono trovate tracce dei lavori dei suoi studenti. Tutto ha inizio da qui. Da questo avvenimento si parte per ricostruire un’istantanea di quei 55 drammatici giorni tramite gli occhi e i sentimenti di quattro studenti del corso di Procedura Penale della Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza. Ne emerge il ritratto inedito e umanissimo di un grande uomo, di un Professore speciale capace di infondere la sua passione e la conoscenza della realtà della materia che insegnava.aldo moro 2
“Aldo Moro- Il Professore”, docufiction prodotta da Rai Fiction- Aurora Tv, con la regia di Francesco Miccichè, il coordinamento editoriale di Giovanni Filippetto e la consulenza storica di Giorgio Balzoni, offre un punto di vista esclusivo dello statista, con il suo modo di insegnare, di essere professore, che rispecchia il suo modo di stare al mondo, poiché l’istruzione e la cultura sono fondamentali per lo sviluppo della vita umana. “Abbiamo riportato la sua voce”- afferma Eleonora Andreatta- “il suo messaggio di uomo politico e di professore nei confronti dei giovani sul senso dello Stato e della Giustizia”. Il tutto con un linguaggio e uno stile potente che fonde immagini di repertorio, interviste ad ex allievi e altri momenti più propriamente di fiction, che restituiscono con emozione la verità. Un film che nasce da una sfida, per raccontare non solo un uomo, ma una generazione, in cui non c’è divisione tra la dimensione emotiva e quella più divulgativa, in cui l’elemento giornalistico non risulta freddo o distaccato. Un lavoro in cui la biografia sposa l’autobiografia di un Paese.
Sergio Castellitto riesce con naturalezza e grande talento a restituire l’immagine di Moro nella sua mitezza e capacità costante di ascoltare gli altri, con la sua fiducia nel futuro, come dimostra la sua ultima lettera in cui offre una importante lezione di luce e speranza. Un documentario attento, una ricostruzione precisa di una morte causata sì dalle Brigate Rosse, ma anche da un mondo che aveva alzato un muro. Il mistero dell’uccisione e del rapimento si mescolano dunque con la vita dell’uomo e più in particolare del docente, tra i corridoi e le aule universitarie, o le spiagge della sua amata Terracina in cui si ritirava spesso per scrivere, con la sua abitudine di fermarsi a parlare con gli studenti non solo di diritto, ma di tutto. Emergono il suo forte senso etico nei confronti della misura della pena e la sua visione umanitaria della reclusione, proprio lui che fu costretto per due mesi a vivere nel carcere del popolo e ad essere condannato a morte.
“Aldo Moro- Il Professore” offre l’opportunità soprattutto ai più giovani di conoscere, o conoscere meglio, una delle figure politiche più importanti della storia contemporanea e di comprendere quanto il suo rapimento e omicidio hanno influito in maniera determinante sul presente della nostra Repubblica.
L’uccisione di Moro ci ha privati di almeno venti anni di suoi pensieri e delle sue idee, lasciando un profondo vuoto e tante domande . Una docufiction che colpisce l’anima e il cuore, interrogando costantemente il pubblico, con quelle tre interpellazioni o sguardi in macchina con cui Castellitto/Moro sembra volerci chiedere cosa pensiamo, provocando una frattura del racconto e invitandoci alla riflessione.
Un racconto efficace per far emergere l’attualità del pensiero di Moro: dell’uomo, del docente, dello statista.

Maresa Palmacci 04-05-2018