Un salotto dove stanno per servire il tè, cuscini bianchi per ospitare il pubblico e sull'uscio, ad accoglierti, lei, Bruna, la governante storica di Maria Callas, che della Divina ha vissuto la parte più umana, per tutta la vita, assistendola passo passo per nutrire il suo lato più fragile, di cure e tenerezza.
E' familiare il clima che si respira a "Vissi per Maria", spettacolo andato in scena al Teatro di documenti di Testaccio. Il monologo di Roberto D'Alessandro ripercorre, tramite i ricordi di Bruna – l'intensa Siddharta Prestinari, figlia della regista Ilza - tutte le tappe dell'ascesa e della caduta della cantante lirica. Passando per il suo dimagrimento repentino, le chiacchiere dei giornali sulla tenia, le regole ferree per la gestione della casa (“Bussare e chiedere permesso anche se nella stanza non c'è nessuno”). E poi la voce che incanta i teatri di tutto il mondo, il vibrato che fa pensare a lei come ad una creatura trascendentale e ancora l'incontro con Onassis, l'amore pazzo e travolgente, le violenze psicologiche di lui, l'avvento di Jakie Kennedy e l'inevitabile declino dell'amore, della donna e dell'artista.
Durante tutta la narrazione di Bruna il pubblico guarderà le (vere) foto di un amore felice, delle estati di Maria con Pasolini, del marito abbandonato per questa passione che si accende di lusso, gioielli e valanghe di fiori, di cene a due chez Maxime o a bordo della sontuosa Christina, la “casa galleggiante” dove sbocciò l'amore tra “Aristo” e Maria. E prenderà davvero il tè coi biscotti, serviti dalla governante nell'attesa di “madame”, che poi non arriverà mai. Un flusso di ricordi, intervallato al momento giusto dalla voce della Callas, che avvolge il pubblico fino a commuoverlo.
(Rosamaria Aquino)