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Trapanaterra di Dino Lopardo a Primavera dei Teatri 2020

Venerdì 9 ottobre alle 21.30 al Teatro Sybaris di Castrovillari andrà in scena "Trapanaterra". Nell’ambito dell’edizione 2020 di Primavera Dei Teatri, Dino Lopardo e Mario Russo raccontano - in un atto unico - una vera e propria “Odissea Mediterannea” per migranti senza barconi.

Attualità in forma di narrazione visiva e sonora proprio al festival che si rivolge ai nuovi linguaggi della scena contemporanea, un’occasione garantita da Scena Verticale che da 21 anni rappresenta una vetrina per artisti emergenti. L’emigrato come un naufrago in terra natìa. Quello che ha conosciuto lo rende estraneo. Quello che sa, e che gli altri non sanno, lo rende più solo. Nóstos; Algía; Nostalgía; dolore del ritorno. Terra sotto le scarpe, ai lati del cuore e sulla punta delle ciglia. Sguardo lontano, pensiero a una zolla che per anni si è vissuta solo con la mente.Locandina Primavera dei Teatri 2020

In Trapanaterra il fratello che è restato sembra rivolgere precise domande a quello che è tornato, organetto alla mano, alla terra dei padri. Il più piccolo in calosce si districa tra i tubi gorgoglianti della raffineria. Il più grande quello che è “scappato”, è un bohemienne che respira di nuovo l’aria di casa, una casa che forse non c’è più, che è cambiata. Un paese di musica e musicanti dove non si canta e non si balla più, nemmeno ai matrimoni. Si può solo sentire il rumore delle trivelle, la puzza dei gas e il malaffare. Storie d’infanzia, ricordi di famiglia, canti di piazza e bestemmie: è l’ultra-locale che diventa ultra-universale. Itaca portabile, alma mater sconquassata Trapanaterra è una riflessione sul significato di «radice» per chi parte e per chi resta, un’ironica e rabbiosa trattazione dello sfruttamento di una terra. Tutto è impastato nel dialetto, osso delle storie che diventa struttura, come musica. Qualcuno è partito perché altri potessero crescere, perché la terra madre non ha i mezzi per alimentare le speranze di tutti. Ma di chi è il coraggio, di chi resta? O di chi torna?

Lo spettacolo nasce da un’idea di Dino Lopardo presentata per la prima volta come studio di composizione scenica durante il corso di Drammaturgia dell’Attore tenuto da Rosa Masciopinto per l’AIAD (Accademia di Arte Drammatica del Teatro Quirino di Roma). Successivamente, il progetto è stato sviluppato dall’autore come tesi di Master in Drammaturgia e Sceneggiatura presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Selezionato dal Bando Cu.Ra., sostenuto da I.DRA – Indipendent Drama Residenza, da Elsinor Centro di produzione teatrale di Firenze (Teatro Cantiere Florida) e da NOSTOS teatro di Aversa, lo spettacolo approda a Castrovillari  nella sua versione completa.

 

NOTE DI REGIA

Trapanaterra è una ricerca profonda sulla realtà del mezzogiorno intesa come un costante ossimoro. Un viaggio di rimpatrio, resoconto di una famiglia del Sud distrutta da un destino ineluttabile, dove lavoro, corruzione, potere, tradizione, familismo amorale, abbandono e identità culturale sono elementi che fanno staffetta. Due i personaggi, due fratelli che si incontrano e scontrano. C’è chi è partito alla ricerca di un futuro migliore, chi è costretto a rimanere. Dover fuggire e dover restare sono sostanzialmente cause di un’unica condizione: il sacrificio. Arena della vicenda un Sud maledetto e il caso Eni; l’elemento trainante è la nostalgia, mondo d’origine degli emigrati. Com’era prima questa regione e com’è poi diventata? Com’erano i rapporti tra persone che la abitavano? Si stava meglio oppure peggio? I protagonisti sono due vittime del sistema collocate in una dimensione insolita. Due marionette, in sostanza due esseri. Pupazzi che parlano, si agitano, agiscono in modo inverosimile, ma più vero del vero. 

Dino Lopardo

Dino Lopardo drammaturgo, sceneggiatore e attore si forma all’Accademia d'Arte drammatica Silvio d’Amico e all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Quirino. Contemporaneamente si laurea all’UNIBAS con una tesi sul radiodramma. Nel 2017 scrive e porta in scena Trapanaterra, vincitore del bando cura 2017 e semifinalista al premio InBox 2020; successivamente lavora al secondo progetto, Attesa, premiato (premio miglior drammaturgia Indivenire 2018 di Roma e miglior regia, attore e attrice al Roma Fringe Festival 2018). Con il Collettivo ITACA scrive e dirige Ion (miglior spettacolo al festival INdivenire 2019 di Roma). Come assistente alla regia ha lavorato con Alvaro Piccardi per Il codice di Perelà. Firma la sceneggiatura per lungometraggio Batacatash e nel 2020 realizza NessunoEscluso, esperimento di drammaturgia sonora e video promosso da Amnesty International.

Mario Russo attore musicista e acrobata, si diploma nel 2014 all'Accademia Q Accademy del Quirino di Roma. È allievo di Francis Pardeilhan, Rosa Masciopinto, Sergio Basile, Ugo Maria Morosi, Carlo Boso, Graziano Piazza e diplomarsi poi con lo spettacolo Così fan tutte diretto da Gabriele Lavia. Neodiplomato debutta al Quirino con lo Don Juan club  diretto da Francesco Bonomo. Nel 2016 è attore in Altrove con la regia di Paola Ponti. Nel 2017 è attore e musicista di  Trapanaterra. Nel 2018 prende parte allo spettacolo Cose così diretto da Danilo Nigrelli. Nel 2019 è in scena al Roma Europa Festival con lo spettacolo Atto di adorazione di Dante Antonelli. Attualmente studia Violino al conservatorio Santa Cecilia di Roma.

TRAPANATERRA

di Dino Lopardo

con Dino Lopardo e Mario Russo 

Supervisione artistica Matteo Cirillo

Musiche Mario Russo

Luci Giovanni Granatina  

Ideazione scene  Dino Lopardo

Con il sostegno di NOSTOS Teatro e Collettivo ITACA

Info biglietteria https://www.primaveradeiteatri.it/biglietteria/

Redazione

25/09/2020