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Un'immersione in un secolo di grandi cambiamenti, rivoluzioni, ideali e grandi romanzi: è “Ottocento”, lo spettacolo ideato, diretto e interpretato da Elena Bucci e  Marco Sgrossi, andato in scena al Teatro Palladium il 9 e 10 febbraio. I due attori – che in scena sono uniti da una piacevole, palpabile sintonia e ascolto reciproci – approdano in un immaginario palazzo, avvolti in un'atmosfera sospesa, eterea, che a poco a poco si anima di voci e personaggi.

Le loro ombre, di un signore e di una dama europei dell'Ottocento, si avvicinano provenendo da lontano.“Ottocento” racconta ma senza narrare: i due personaggi vengono dal presente per vivere ciò che raccontano, facendosi corpo e voce di personaggi come Emily Dickinson, Baudelaire e le sue dame, la Madame Bovary di Flaubert, la “bambola” ribelle di Ibsen, e ancora i grandi scrittori russi di quel tempo che meglio di tutti sanno ancora parlare saggiamente al nostro tempo: Cechov, Dostoievskij, Tolstoj e la sua tragica eroina Anna Karenina. Incarnano l'essenza della psiche di quelle personalità, divenute mitiche, lo fanno in maniera originale e verosimile, e noi le riconosciamo d'istinto, mentre le vediamo prendere vita sul palco.

“Ottocento”, pur essendo a tutti gli effetti uno spettacolo completo, si offre al pubblico come la presentazione di un lavoro in divenire, un laboratorio delle suggestioni e degli immaginari che questo secolo di contraddizioni suscita negli autori-attori che si muovono, sul palco, nel tempo e nello spazio. Ci sentiamo così di stare a “sbirciare” il loro lavoro sui personaggi, il dispiegarsi della loro linea drammaturgica, entrando in un flusso di visioni che sembrano ricordi di un passato romanzesco e rivoluzionario.
Il disegno luci di Loredana Oddone è ipnotico, riempie di colore e sostanza la scena, è una bussola a orientarci in questo viaggio che segue il tempo surreale del sogno, in questa affollata e variegata galleria di ritratti ricchi di fascino. L'interpretazione di Bucci e Sgrosso è limpida e impeccabile, i due sono abili nel vestire i panni di caratteri molto diversi fra loro, ciascuno con la sua peculiare complessità. “Ottocento”, che è prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, è un piacevole cammino attraverso la maniera di ritrarre, raccontare e musicare propria di un secolo sì lontano, ma mosso da ideali estremamente contemporanei.

Sara Marrone 11/02/2019

Foto: Umberto Favretto

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