Scritto, diretto e interpretato da Gloria Gulino
Assistente alla regia e alla drammaturgia: Silvia Lamboglia
Nominato come Miglior Drammaturgia al Roma Fringe Festival 2015
Premere Rec. Registrare la propria voce. Stop. Mandare indietro il nastro. Ascoltare. Memorizzare. Ricordare. Una pratica quotidiana per un’allegra signora dal forte accento bolognese. Una lotta continua per non dimenticare, per non essere sopraffatta dalla sua malattia: lo spietato morbo di Alzheimer.
Il presente si confonde con i ricordi: sotto la sua simpatia e i suoi modi dolci e goffi si nasconde un passato di sofferenze, di migrazione, una combattuta storia d’amore che è riuscita a trovare il suo lieto fine.
Ma ora è così sola. Sola in una grande cucina dove i mobili sembrano spostarsi da soli e gli oggetti sparire nel nulla. Sola. Occupata nei preparativi di una festa a cui nessuno si presenta. E quando ormai non ha più senso aspettare, si rende conto di aver lasciato acceso il suo inseparabile registratore.
Stop. Mandare indietro il nastro. Ascoltare. Scoprire cosa è realmente successo. Rendersi conto dell’amore e del calore costante che ha intorno, sempre, ma che non riesce a trattenere nella sua memoria. Una serata indimenticabile, una grande festa con i suoi affetti più cari. E l’unico ricordo è quel nastro inciso per errore.
Gloria Gulino, unica attrice in scena, riesce a riempire il palcoscenico con la sua padronanza del personaggio, passando dalla vivacità alla sofferenza, dalla giovinezza alla vecchiaia con grande disinvoltura. Divertente, intensa, commovente.
Il testo, della stessa attrice e regista, nasce dalle testimonianze di persone affette dal morbo di Alzheimer, in seguito a interviste condotte presso l’ASP “Giovanni XXIII” di Bologna.
La Gulino riesce, con sicurezza e grande sensibilità, ad affrontare l’argomento con varie sfumature, passando gradualmente dal comico al drammatico, rendendo la sua interpretazione ancora più struggente.
Chiara Bencivenga 29/06/2015