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OFF/OFF theatre annuncia la nuova stagione teatrale: tra luci e ombre della Capitale

Il 13 giugno 2018, nella cornice di uno dei teatri più affascinanti di Roma-l'OFF/OFF theatre-proprio lì dove il tempo sembra essersi fermato tra il velluto delle poltroncine, la tappezzeria in tinta rigorosamente amaranto e, soprattutto nel ben mezzo di un'accoglienza blues sulle note di una musica appartenente ad un'altra epoca, il padrone di casa Silvano Spada fa il suo ingresso in sala per presentare la nuova stagione teatrale 2018/2019 che avrà luogo dal 12 ottobre 2018 al 19 maggio 2019.
Oggi festeggiamo due volte, ribadisce il direttore artistico, fiero ed orgoglioso del proprio operato, riportando alla mente le fatiche che quel luogo, ora così affermato, ha dovuto affrontare solo un anno prima. Sino a dodici mesi fa, infatti, al posto delle poltroncine in velluto e le tende in tinta, proprio lì dove ora sorge rigoglioso uno splendido spaccato di cultura, erano accatastati ruderi, nasceva un cantiere, e dilagava la speranza di riuscire ad aprire in tempo per la scorsa stagione che però non ha deluso le aspettative. L'investimento totale, e non esclusivamente economico, ma soprattutto emotivo ha reso l’Off/Off Theatre un punto di riferimento indispensabile per quanto riguarda la scena teatrale e culturale romana. Difatti è proprio la Capitale ad essere la protagonista indiscussa di questa seconda stagione ricca, eccentrica, certamente di buon gusto, in pieno stile OFF/OFF.

Tratto dallo spettacolo "Io Caravaggio"
“Roma è la più straordinaria città del mondo e, malgrado le luci e le ombre proprie di qualsiasi grande metropoli, deve riprendersi e svolgere il suo ruolo di grande Capitale, proiettata nel futuro” dichiara Silvano Spada.

Seguendo la scia dei suoi pensieri comprendiamo a pieno l'epicentro di questa nuova stagione teatrale che verterà proprio sul desiderio di porre al centro il mare magnum culturale che caratterizza la nostra Signora da cui tutti traiamo ispirazione: Roma è una poesia scritta in ogni ogni angolo di strada, sulle mura antiche che hanno guardato nascere e morire tante-troppe-volte; Roma è quel brivido che si prova ogni qual volta gli occhi si tirano su dal pavimento; anche dopo averla vista e vissuta per giorni, mesi e anni, sa inspiegabilmente imbarazzare per la sua magnificenza; Roma è il Vaticano ma anche San Lorenzo, è luce ma anche profondissime ombre marcate; trascina i più ad affogare nella notte, ad essere sempre turisti di giorno, trasporta verso un turbinio di sensazioni sulla pelle, riesce ad imbambolare e spiazzare chiunque l'osservi come fossimo tutti bambini per la prima volta al luna park.
Città dalle numerose contraddizioni, il suo profondo lato oscuro viene indagato-non senza spirito critico-in uno spettacolo dissacrante come La confessione, per poi passare ad un classico senza tempo, Le Metamorfosi da Ovidio, per uno sguardo alla nostra grande storia, poi abbiamo Io, Caravaggio con l’artista protagonista della vita romana dell’epoca, vedremo la Roma del ’68, Petrolini, e, dopo il successo della passata stagione, L’effetto che fa, testo sull’orribile delitto del giovane Luca Varani, e ancora nuovi testi sulla Roma di oggi.
La programmazione prevede 35 spettacoli di prosa, inediti o mai rappresentati nella Capitale e vedremo in scena giovani autori, attori e registi tra i più rappresentativi nel panorama teatrale, e, tra gli altri, temi dal mondo giovanile alle vita di coppia, dalle immigrazioni alle diversità sessuali. E ancora, spettacoli in lingua inglese e, all’interno della stagione e per la prima volta a Roma, un festival dedicato al Teatro Americano. Concerti di musica classica, jazz, pop e etnica ed eventi, presentazione di libri e, soprattutto, il Cinema, con rassegne dedicate al bullismo e rivolte alle scuole in collaborazione con il I Municipio del Comune di Roma, il cinema al femminile, il cinema LGBT, il teatro nel cinema, una rassegna su Rainer Fassbinder e incontri con i grandi protagonisti. Tutto ciò sta a sottolineare l'importanza-da non sottovalutare-del Teatro in funzione del Cinema e viceversa. L'arte non è e non può essere sterilmente considerata a compartimenti stagni, piuttosto è un flusso energico e mutevole che necessita contaminazioni, che sente il bisogno di prendere parola, di possedere una voce frammentata in quante più sfaccettature e sfumature possibili. L'OFF/OFF è l'altro teatro di cui avevamo tutti estremamente bisogno.


Giorgia Groccia  14/6/2018

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