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“Non ti fissare. Tu chiamale se vuoi ossessioni”: una divertente commedia per sorridere delle nostre ansie e paranoie

Le paure, le ansie, le paranoie, le manie, le inutili e talvolta ridicole fissazioni che animano la nostra mente e la nostra vita, prendono corpo sulla scena, divenendo le vere protagoniste del brioso spettacolo “Non ti fissare. Tu chiamale se vuoi ossessioni”. Il celebre verso della canzone “Emozioni” di Battisti presta il titolo alla pièce, però in questo caso le emozioni vengono sostituite con le ossessioni, che sempre emozioni sono, e come tali portano a ridere, a piangere, a stare bene, a stare male.
Un imprevisto improvviso, un autobus che si ferma nel bel mezzo di una sperduta campagna, fa sì che l’autista e i quattro passeggeri si ritrovino isolati da tutto e tutti, insieme, eppure soli con le proprie compulsioni. Sono cinque personaggi complessi, problematici, ognuno vittima delle proprie stranezze, ognuno emblema e schiavo di una dipendenza emotiva.
C’è l’autista ipocondriaco terrorizzato dalla paura di ammalarsi e di morire, che distribuisce e ingerisce medicinali come fossero caramelle, pronto a cadere spesso nelle braccia di improvvisi attacchi di panico; una donna di mezza età che sente il ticchettio dell’orologio biologico, sola, vittima del timore di rimanerlo per sempre, senza realizzare il suo sogno di mettere su famiglia, sposarsi, avere dei figli ; un nerd iper connesso, dipendente dal suo iPhone e dalle sue molteplici applicazioni e social network che sono ormai la sua vita; una manager ossessionata dal lavoro e dall’ambizione di ottenere un ruolo sempre più prestigioso, che la porta ad annientare ogni rapporto umano e sentimentale; e un erotomane che insegue tutte le donne per cercare di sfuggire all’unica donna della sua vita, la madre.
Sono tipi diversi, ma in qualche modo simili, che, costretti a dover condividere questa lunga notte nel nulla, si presentano, tra loro e al pubblico, con le proprie paturnie, stranezze e fobie, con pungente ironia, sarcasmo , e con quel sentimento profondo che permette di riconoscerle, analizzarle, prenderne coscienza per poi sdrammatizzarle e riderci su.
Ognuno prende in giro se stesso e gli altri, tra battute, gesti, cadenze, movimenti che divertono molto e strappano innumerevoli sorrisi.
“ Non ti fissare” è uno spettacolo frizzante, giovane, scoppiettante, che consente di ironizzare, ridere, ma anche riflettere sulle debolezze imbarazzanti e le particolari fissazioni che sono sempre più comuni nella società attuale, il tutto grazie all’energica bravura degli attori , in grado di interpretare con quella leggera e sempre delicata comicità, e pungente ironia, le singole e particolari ossessioni, le complesse dinamiche mentali e sentimentali dei personaggi.
Maria Antonia Fama e Lorenzo Misuraca firmano una commedia irriverente, fresca, che popola un’ignota autostrada di tipi e tipologie di emozioni, insegnandoci , con tante risate e battute divertenti, che probabilmente il problema che attanaglia le nostre esistenze è solo uno: “come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri”.
Forse solo insieme, alla fine, si può far fronte e combattere queste particolari ossessioni, senza naturalmente fissarsi troppo.

Visto a Roma, Teatro Trastevere

Maresa Palmacci 31/01/2016

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