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“Non essere” chi?: al Teatro Studio Eleonora Duse il confronto con Shakespeare di Mario Scandale

Con Shakespeare abbiamo assistito all’attuarsi di rovine, un susseguirsi di tragedie che spirano e svelano altri intrighi e tranelli. In Amleto ci sono questi due protagonisti, Rosencrantz e Guildenstern, che si rivelano invece ambigui, alterati, in un certo senso lontani dall’attitudine cospirativa di qualunque tipo di personaggio antagonista. Tali assurdi esemplari così insolitamente teatrali, hanno attirato più volte attenzioni nel corso delle loro diverse interpretazioni.

Non Essere quindi, riscritto da Michele Mazzone e Mario Scandale - e diretto da quest’ultimo - si propone come una lunga, articolata e quasi assurda descrizione dello stato (non) esistenziale a tratti metateatrale dell’ “essere” appunto, due figure marginali, interscambiabili, come del resto emerge nella versione di Tom Stoppard. La riscrittura vede l’esaltazione dell’incognita data alle loro effettive identità, attraverso una comicità riuscitissima che riscopre sia molta gestualità, sia tanto dei momenti di sospensione, mai casuali, mai esagerati. Tali paradossi provvedono ad arricchire lo studio di dinamiche che non rapportano soltanto gli attori ai loro personaggi ma anche allo spazio, una cosa spesso poco chiarificata, ma da non dare per scontato. Specialmente in questo lavoro. Ebbene lo spettacolo ha posto spesso i due interpreti protagonisti (Lorenzo Parrotto e Pavel Zelinskij) - abilissimi a darsi la spalla vicendevolmente - ai margini se non direttamente fuori dalla scena, approcciandosi concettualmente allo stato del “non essere” all’interno delle dinamiche degli altri personaggi. La costruzione era infatti basata sull’osservazione astante dei due, i punti di vista, le origliate, i messaggi ambigui. Insomma anche solo dalle facce, sembravano due classici poser. Tutto poi si ripercorre continuamente dentro una forma di esistenzialità che ad un certo punto fa guardare Rosencrantz e Guildenstern come fossero la stessa persona di fronte allo specchio, come se non sapessero distinguere nemmeno loro stessi, continuando a rigirare questa ricorsività stoppardiana che punge l’esistenza umana, un po’ come dire che vai a lavorare per comprarti la macchina per andare a lavorare.

Lo spazio assume nuove forme e luci, è riempito da tre scale “mobili” che all’occorrenza diventano promontori, troni, barche, platee, in una versatilità che trasforma in maniera disinvolta l’ambiente sotto gli occhi dello spettatore. La luce gioca tantissimo nella resa delle diverse interpretazioni: dal candore cronico e rarefatto di Ofelia, resa leggiadra e fantasmatica da Zoe Zolferino, allo stato di potente tensione umana in cui si ritrova Amleto, interpretato da Massimo Leone, fino a quello della madre e lo zio usurpatore, interpretati rispettivamente da Maria Giulia Scarcella e Flavio Francucci. Tra le interpretazioni degli altri personaggi poi sono da sottolineare quella di un Polonio “igoriano” interpretato da Matteo Cecchi e quelle del trio di saltimbanchi anch’esse riuscitissime, grazie alle divertenti e irriverenti personalità macchiettate di Giulia Bartolini, Anna Chiara Colombo e Andrea Ferrara.

“Non Essere” si rivela un lavoro che alterna la canonicità dello stile shakespeariano all’innovazione di una regìa che ha saputo trapiantare e saccheggiare molto dalla storia del teatro, inserendo l’assurdo dov’era più congeniale, il cabaret in ogni interstizio, il dramma esistenziale come contralto nei protagonisti secondari. Tutto è dosato con un intreccio ben costruito che rende le scene mai monotone o prevedibili. L’elegante altalena che culla lo spettatore tra la tragedia e la commedia si chiude in un finale significativo che riduce in senso compiuto lo spettacolo al nome che porta.

“Non essere” di Mario Scandale insieme a “Ubu” di Lorenzo Collalti fanno parte del ciclo di riscritture “Tradire Shakespeare” a cura di Arturo Cirillo in scena al Teatro Studio Eleonora Duse da 3 al 10 maggio e andranno in scena il 2 e il 3 luglio a Spoleto per il 59esimo Festival dei Due Mondi.


NON ESSERE
Drammaturgia di Michele Mazzone e Mario Scandale
Regia Mario Scandale
con Pavel Zelinskiy Lorenzo Parrotto Giulia Bartolini Anna Chiara Colombo Andrea FerraraFlavio Francucci Maria Giulia Scarcella Matteo Cecchi Massimo Leone Zoe Zolferino.
scene Dario Gessati
Coordinamento costumi Gianluca Falaschi
Luci Sergio Ciattaglia
assistente costumista Saverio Galano
Direttore di scena Alberto Rossi
Sarta di scena Antonella De Iorio
Foto di scena Davide Giannetti
Ufficio stampa Laura Marano per PAV
Costruzioni Spazio Scenico
Materiale elettrico S.T.A.S.

11/05/2016
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