In Anteprima assoluta al Teatro Caboto di Milano, la compagnia Lyra Teatro per la regia di Laura Tanzi, presenta “Amorica”, un testo che si basa su una sceneggiatura originale dal tono grottesco ed ironico, con un registro recitativo volutamente esagerato, forse un po’ troppo.
Tema la menzogna e il dietro le quinte dell’ascesa al potere della famiglia del Presidente statunitense Roosevelt, una famiglia che visse d’apparenza nell’apparenza e nell’ambiguità.
E’ chiaro che si tratta di un testo liberamente ispirato alle vicende di una delle più potenti famiglie americane di tutti i tempi, la cui esistenza fu attraversata dallo scandalo scaturito dalla relazione tra Eleanor, moglie del Presidente, e la giornalista Lorena Hickok e dalle scappatelle del Presidente con la sua segretaria. Una trama che si fonda sul concetto d’interesse, quello di personaggi anonimi, una giornalista o una segretaria, i cui destini s’incrociano con personaggi rinomati, chi per cercare affermazione professionale, chi smania di fama e ricchezze.
Si tratta di una storia a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 che però potrebbe essere la trama di uno dei tanti scandali della nostra attualità politica. Così l’esistenza di gente anonima si mescola indissolubilmente a quella delle stanze del potere. Si tratta di un testo che misura la regista milanese Tanzi con una sceneggiatura che utilizza tre lingue: italiano, spagnolo e siciliano. Un testo senza dubbio particolare, originale che racconta di una storia corale, che però ha qualche difficoltà a decollare completamente. Interessante la scelta di mettere in scena una galleria di personaggi: un uomo potente, su cui una Nazione intera ripone ogni speranza, che non sa rinunciare a vizi e debolezze; una donna che cerca il rispetto di una famiglia, imponendosi; un’altra che pare per passione decide di rinunciare alla carriera, divenendo vittima della depressione.
Il testo dovrebbe essere forse sfoltito perché un po’ troppo lungo, abbassare alcuni toni striduli dei personaggi e seguire forse una chiave interpretativa sulla scia del drammatico più che del grottesco che dopo un po’ potrebbe rischiare di risultare un esercizio ripetitivo e fine a se stesso.
Pertanto apportando queste migliorie, lo spettacolo, potrebbe risultare più efficace. Alla giovane compagnia tuttavia, costituitasi solo nel 2012, va comunque il merito per la scelta coraggiosa del soggetto messo in scena, capace di svelare come sotto l’apparenza si celino situazioni torbide intrise di paradossi, in cui ciò che appare, non è. Significativo in questo senso il fatto che gli attori abbiano il volto ricoperto di cerone bianco tipico dei pagliacci, come a voler significare che i personaggi appaiono in pubblico indossando una maschera, recitando una parte sotto le luci della ribalta. Quello che succede oltre quelle maschere è oscuro, corrotto, indicibile. L’idea è quella che bisogna salvare le apparenze a tutti i costi, al di sopra di tutto e di tutti.
Teatro Caboto
dal 19 al 21 novembre 2015
AMORICA
LYRA TEATRO
Regia e Drammaturgia di LAURA TANZI
Interpreti: Claudio Coco, Marcella Di Marzo, Aurella De Rosa, Ana Gárate Rubio, Valentina Guarino, Maria Helga Nutolo, Demetrio Triglia, Mauro Vaccari
Adele Labbate 19/11/2015