Nel 1987 Domenico Starnone, docente di scuola superiore, debutta con un romanzo, "Ex cattedra"; in seguito ne scriverà molti altri vincendo il Premio Strega nel 2001 con "Via Gemito". Da quel primo libro che raccontava in maniera inedita il mondo della scuola e da "Sottobanco" nel 1992 nacque lo spettacolo teatrale "La scuola" e poi l'omonimo film di Daniele Lucchetti del 1995. Dopo ventitre anni torna a teatro lo spettacolo sempre con la regia di Daniele Lucchetti e con un cast di attori eccellenti, Silvio Orlando, Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Roberto Nobile, Marina Massironi, Maria Laura Rondanini, Antonio Petrocelli. Sei professori e il preside si riuniscono nel consiglio di classe di fine anno per decidere il destino scolastico degli alunni. La palestra, che temporaneamente rappresenta la sala professori, presto si trasforma in un campo di battaglia; ciascuno dei professori mostra il suo punto di vista sugli alunni svelando anche piccole fragilità personali. Non mancano ripicche, invidie, chiacchiere e pettegolezzi e ciascuno attraverso le proprie azioni e le proprie parole racconta la personale idea di scuola, il proprio pensiero sull'insegnamento, sui rapporti con gli allievi. C'è l'insegnante di religione (Vittorio Ciorcalo), tenuto a distanza per il suo cattivo odore e dalla morale discutibile; c'è il professore Cirotta (Antonio Petrocelli), l'ingegnere, amato dal preside, meno dai colleghi, interessato a corteggiare le giovani studentesse e a seguire i propri interessi personali; c'è la professoressa di storia dell'arte (Maria Laura Rondanini), poco considerata viste le ore dedicate alla materia, ma in cerca di attenzione e poi il professore di francesce Mortillaro (un travolgente Roberto Nobile) convinto che molti degli studenti debbano tornare a lavorare la terra e lasciar perdere lo studio, tanto non c'è speranza per loro. Dall'altra parte ci sono due professori che invece vivono per l'insegnamento, sostenuti dalla passione e dal desiderio di far scoprire a ogni giovane mente il proprio talento, nonostante la strada sia piena di ostacoli e di imprevisti, il professore di italiano Cozzolino (perfettamente interpretato da uno coinvolgente Silvio Orlando) e la professoressa di ragioneria Baccalauro (Marina Massironi). Al centro delle loro discussioni una gita scolastica, le assenze, le interrogazioni e in particolar modo la sorte di uno studente, Cardini; Cozzolino lo difende perché per lui è lo studente per il quale vale insegnare; Mortillaro invece vede solo il mancato raggiungimento dei risultati.
Lo spettacolo ha tempi perfetti; gli interpreti riempiono la scena con il proprio talento mettendosi al servizio del proprio personaggio e della storia senza esitazione e con grande partecipazione. Forse però tutto è troppo perfetto, quasi cristallizzato; tutto sembra essersi fermato al 1992 e anche se la macchina funziona perfettamente, forse era necessaria una "revisione" contemporanea.
Fino al 15 marzo al Teatro Franco Parenti di Milano
(Tamara Malleo)