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Milano: al Teatro Elfo Puccini in scena la tragedia greca in chiave moderna nell’affresco “Ti regalo la mia morte, Veronika” di Antonio Latella

Coro da tragedia greca, destino segnato alla Cechov ed ironia alla Goldoni: tutto questo è “Ti regalo la mia morte, Veronika”, la nuova messa in scena, di Antonio Latella, a tre anni di distanza dal successo “Un tram che si chiama desiderio”. Un testo che dichiaratamente gioca sull’identità, reale e finta, sulla persona ed il personaggio, in un’analisi quasi “chirirugica” dell'universo femminile con lo sguardo ad una diva del cinema tedesco degli anni ’30, Veronika Voss che il regista Rainer Werner Fassbinder mette al centro di una sua pellicola. Per la realizzazione di questa sua ultima fatica che osiamo definire “cerebrale”, Latella si affida al talento di attori con i quali ha già lavorato in passato, alcuni dei quali conosciuti agli inizi dell’avventura con il Teatro Nuovo di Napoli. Partendo dalla rievocazione della vicenda di Veronika Voss, star cinematografica del Reich, caduta in disgrazia dopo la caduta del potere hitleriano, Latella sembra voler rendere omaggio al grande regista tedesco, mostrandosi accondiscendente nella scelta di mettere in scena il mondo dei vinti, visti come dei reietti della società. La morfina diventa così il rimedio ad uno stato cosciente che altrimenti sarebbe insopportabile da affrontare e vivere. Emozionante e vibrante l’interpretazione di Monica Piseddu nel ruolo di Veronika Voss. La Piseddu è un esempio lampante di eccellenza. Il suo corpo, la spigolosità della sua fisicità, la sua interpretazione appassionata e disperata, aderiscono perfettamente col dramma del personaggio. Una storia che potremmo ribattezzare come una tragedia greca moderna con tanto di coro rappresentato da scimmie, le voci che risuonano nella testa di Veronika, fino a stordirla e a farla impazzire. Uno spettacolo di certo non facile e alla portata di tutti, ma convincente e che vale la pena vedere. Rimarrà in cartellone al Teatro Elfo Puccini fino al 23 marzo.

Adele Labbate 19/03/2016

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