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“Ma c’è ancora Woody Allen?”: al Nuovo Teatro San Paolo risate a gogò con Franco Mannella

Regia Franco Mannella
Con Franco Mannella, Adriano Antonucci, Erika Nicole De Bonis, Flavia Favero, Sara Gaeta, Stefano Guido, Giordano Mizzoni, Antilena Nicolizas, Giacomo Spunta, Gabriele Vender e Virna Zorzan.
Aiuto regia Sara De Santis
Tecnico Luci Massimiliano Fusella
Costumi Angela di Donna e Valentina Di Geronimo
Scene Giampiero Lucian

Un crescendo di voci dietro il sipario: “Tu mi devi far parlare”, “No, tu mi devi far parlare”, “Mi devi far parlare, mi devi far palpare, mi devi far parlare, tu mi devi far palpare…”. Poi le tende di velluto rosso si aprono, fari sopra gli attori: cinque ragazzi e cinque ragazze, l’uno accanto all’altra, scalzi e vestiti di bianco, entrano nei personaggi.
Comincia così “Ma c’è ancora Woody Allen?”, spettacolo ideato e diretto da Franco Mannella e andato in scena sabato 20 e domenica 21 giugno al Nuovo Teatro San Paolo di Roma. Lo stesso regista e autore ha spiegato: “Partito con l’idea di giocare su testi di Woody Allen, non ho resistito alle incursioni e contaminazioni di altri autori. Karl Valentin, De Simone, Gaber, Kubrick si sono abusivamente intromessi nella fase creativa, determinati a sfrattare il povero Woody – ha spiegato il regista e autore abruzzese – Il lavoro di quest’anno si è sviluppato, come sempre, sullo studio e la sperimentazione delle tensioni del corpo e dello stato psico-fisico dell’attore, con la non piccola complicazione dei temutissimi tempi comici. Allen ha difeso strenuamente il suo ruolo di “cuore” della trama comica, sarà riuscito a conservarlo? Allo spettatore, che inevitabilmente completa il nostro lavoro, l’ardua sentenza”.
La comicità di Woody Allen non è mai fine a se stessa, è ricca di citazioni ed evocazioni intellettuali; un regista originale che scrive, recita, suona e gioca con la magia. Le sue sono incredibili commedie umane che parlano direttamente allo spettatore, sia quello ingenuo che ride con leggerezza alle battute, sia quello più colto che apprezza la complessità delle intricate sceneggiature. E Franco Mannella (splendido doppiatore anche in campo cinematografico e televisivo: da Paul Giamatti a Mathieu Amalric, da John C. Reilly a Roger, il simpatico alieno ultracentenario del cartone animato American Dad) è partito proprio dal genio newyorkese per dar vita ad una pièce teatrale in cui sembra quasi non esista un copione e nemmeno un canovaccio. Da apprezzare l'equilibrio recitativo di un affiatato e brioso gruppo di giovani attori che, in poco più di un’ora di spettacolo, si intrecciano in un continuo gioco armonico di corpi, musica e battute senza alcun nesso logico. “Ma c’è ancora Woody Allen?” è tutto questo: azione, sonorità vocali, testi comici e risate. Tante risate.

Pierfrancesco Rizza 21/06/2015

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