Il maestro di Rimini rivive a teatro con lo spettacolo dell’Associazione Kairos
Regia: Adriano Saleri
Trainer: Claudio Mummolo
Interpreti: Maura Amerino, Silvia Bastianelli, Bruno Giovia, Desirée Guerra, Lorenzo Rainone, Simona Tiseo, Claudia Venanzoni
Chitarra: Sergio Coldagelli
Fonica: Niccolò Gori
Costumi: Kairos
Riproporre a teatro un testo cinematografico è già di per sé impresa ardua. Se poi aggiungiamo che quel testo, quella sceneggiatura è anche figlia della mente di uno dei più grandi registi che il cinema italiano abbia mai avuto, l’impresa diventa quasi irrealizzabile. Eppure, i giovani allievi della scuola di teatro dell’Associazione Kairos ce l’hanno fatta, divertendo e convincendo il folto pubblico presente nella raccolta cornice del Teatro delle Muse di Roma. Applausi, consensi, sorrisi.
Diretto da Adriano Saleri (emergente attore e regista, nonché insegnante di Kairos Teatro) con la collaborazione di Claudio Mummolo, questo affiatato gruppo di attori, perfettamente a loro agio nei ruoli assegnati, ha saputo dar vita ai personaggi, creando atmosfere e immergendosi in una Roma completamente diversa da quella che conosciamo oggi.
Una coppia di sposini siciliani, Ivan e Wanda, si reca nella Capitale in viaggio di nozze. Lei, approfittando del riposino mattutino del marito, fugge per andare a vedere il suo idolo, il divo dei fotoromanzi che interpreta il personaggio dello Sceicco Bianco. In un primo momento la donna accetta la corte molesta dell'attorucolo, ma poi si rende conto di quanto sia insignificante (oltre che sposato) e torna dal marito che, disperatamente alla sua ricerca, si concede, innocente, a due prostitute.
Portato in scena nella serate di mercoledì 17 e giovedì 18 giugno, “Lo Sceicco Bianco” non si è rivelato essere una fedele riproduzione del film di Fellini ma una vera e propria riscoperta di quello che ormai è da tutti considerato come un piccolo classico della cinematografia del genio riminese.
Lo stesso Saleri spiega: “Noi con questo spettacolo abbiamo fatto un percorso originale e non di imitazione. Siamo tornati alla sceneggiatura del film di Fellini-Pinelli-Flaiano e abbiamo tentato di trattarla (adattandola e prendendoci anche alcune libertà, creando anche scene non presenti nel film) come un vero e proprio testo teatrale. Non abbiamo cercato di imitare gli attori che hanno interpretato il film di Fellini (per quanto ciò fosse difficile…) ma abbiamo cercato di dimenticare il film e di riscoprire nuovamente questa storia”.
Bravi, bravissimi gli attori che, oltre ad interpretare brillantemente ognuno un doppio ruolo, sono stati autentici “responsabili” del palcoscenico, spostando sedie, tavoli e letti per ricreare velocemente i vari ambienti. Bene, benissimo Silvia Bastianelli nel ruolo della moglie capricciosa, notevole la somiglianza fisica di Lorenzo Rainone con Alberto Sordi, magnifico sceicco nell’opera di Fellini. Un plauso particolare va all’istrionico Bruno Giovia, baffetto seducente e disinvolta bravura, superbo nell’interpretare il siculo Ivan, marito (non) tradito e che tradisce, per trasformarsi poi in un romanaccio spadaccino attore di fotoromanzi.
Pierfrancesco Rizza 19/06/2015