Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 729

La Quinta del Sordo: il Goya di Paolo Perelli in scena il 2 e 3 Marzo alla Casa della Partecipazione di Maccarese

essenza teatro

Nella semioscurità di un palcoscenico adorno di vuote cornici di quadri, danzano ombre di donne, come fantasmi della mente di un uomo che gli da le spalle, inginocchiato a terra a pochi centimetri dagli spettatori. Stringe nella mano un piccolo faro accecante col quale illumina il proprio viso, lo spoglia di ogni pudore che l'oscurità possa preservare, dando luce ad ogni interstizio tra una ruga e l’altra, e acceca i propri occhi che non riescono ad esserne accecati, che non mettono a fuoco il suo bagliore. Nella semioscurità di un palcoscenico adorno di vuote cornici di quadri, danzano ombre di donne, come fantasmi della mente di un uomo che gli da le spalle, inginocchiato a terra a pochi centimetri dagli spettatori. Stringe nella mano un piccolo faro accecante col quale illumina il proprio viso, lo spoglia di ogni pudore che l'oscurità possa preservare, dando luce ad ogni interstizio tra una ruga e l’altra, e acceca i propri occhi che non riescono ad esserne accecati, che non mettono a fuoco il suo bagliore, che non tentano neppure di seguirne il movimento, come fossero inermi, impotenti, ciechi.

Quell’uomo è Il grande pittore spagnolo Francisco Goya, giunto alla fine della sua esistenza, isolato dalla sordità e dalla cecità, costretto nella sua ultima dimora, la casa cui egli stesso diede il nome di “Quinta del sordo”, come se avesse deciso di chiudersi in un palcoscenico privato sul quale mettere in scena i ricordi della propria vita, in una danza fluttuante attraverso l’arte e la passione. Quell’uomo è Paolo Perelli, attore e regista da anni sulla scena romana, eppure, in qualche modo, al suo esordio assoluto: per la prima volta va in scena con la sua cecità, da quando una malattia degenerativa della retina ha cambiato per sempre la sua condizione esistenziale.

E su quel palco della Casa della Partecipazione di Maccarese (il 2 e 3 Marzo, dopo aver debuttato ad Essenza Teatro nella prima settimana di Febbraio) non va in scena l'attore, né il pittore, ma un semplice uomo, con la sua debolezza trasformata in forza dirmopente che fa tremare lo spettatore. Trema, avvinghiato in un racconto appassionante, pronunciato da una voce profondissima che sembra esser stata gettata sul palco come un amplificatore di emozioni in grado di compensare la sordità del protagonista. Trema, travolto dal corpo di Goya che si muove pesante sulla scena, senza paura del buio delle proprie orbite, accompagnato dalle ombre danzanti della sua memoria: la madre, interpretata dalla ballerina e coreografa di questa stessa opera, Lorena Coppola, e le tre donne della sua vita, le tre amanti danza-attrici Federica Vani, Giulia Menici e Federica Balducci.

In questo sforzo commovente di teatro, la danza non è un’azione, né parte di un’azione, ma è la scena stessa, lo sfondo scenografico del ricordo che vive sul palcoscenico, in un buio dove i toni chiari sfavillano di un rosso passionale e gli scuri riflettono l’azzurro del sogno. E gli occhi non servono più, laddove il Goya di Perelli danza sorretto dalle pitture in movimento dei suoi ricordi, femminili e sensuali, capaci di impedire alla ragione di cadere in quel sonno tremendo che lui stesso dipinse come generatore di mostri. Non dorme Goya, non dorme a sua ragione, ma respira e grida, usando l'ultima forza rimastagli nel ritiro della sua “Quinta”, la memoria. E solo con essa accetta la sua condizione esistenziale, come se avesse rinunciato ad abbandonarsi, scegiendo di ardere fino in fondo dentro al fuoco della vita, grattando le nostre orecchie udenti e i nostri occhi vedenti per mostrarci che la bellezza è altrove.

Alessio Tommasoli

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM