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La Ferita Nascosta. Lo spettacolo - inchiesta sul caso Moro. Storia di una vicenda che ha lacerato l’Italia

ROMA - Ci sono ferite che lasciano cicatrici, ben visibili e distinte, ferite di cui conosciamo cause e conseguenze e con le quali impariamo a convivere. Ci sono ferite invece più profonde, più nascoste, che apparentemente non lasciano segni. Spesso non ce ne accorgiamo, spesso non le curiamo ed è così che anno dopo anno queste tornano a farsi sentire, dolorose, insanabili, fastidiose. La storia narrata da Francesco Gerardi è la storia di una di queste ferite, la cui origine risale al 1978, capace di lacerare non solo il suo corpo ma la carne viva dell’intero Paese.

LaFeritaNascosta2Giovedì 9 maggio, in occasione delle commemorazioni per la morte di Aldo Moro, è andato in scena al Teatro Planet lo spettacolo - inchiesta La Ferita Nascosta, per la regia di Gigi Dall’Aglio, interpretato dallo stesso Francesco Gerardi e dall’attore Matteo Campagnol. Sul palco i due dialogano con il pubblico, lo interrogano, ricostruendo scena dopo scena le vicende che hanno portato Gerardi ad indagare sul caso Moro, partendo dal principio, da quei 55 giorni del 1978 quando la foto del Presidente della DC in maniche di camicia di fronte alla stella a cinque punte brigatista entrò drammaticamente nella memoria collettiva italiana. Comincia così il racconto autobiografico dell’attore, che ricorda quell’immagine come una ferita, ricevuta però in giovane età e dunque trascurata e in parte incompresa. Un dolore che sconvolse i suoi genitori ma che per lui rimase in parte celato, e solo successivamente cominciò a far sentire la propria presenza alimentando la voglia di indagare, di scoprire tutti i misteri irrisolti dietro al rapimento Moro, nel tentativo di porre rimedio al disagio interiore o trovare semplicemente una risposta. Una ricerca, quella di Gerardi, che ha attraversato gli anni, interessando diverse persone a lui vicine, primo fra tutti il suo coinquilino (Matteo Campagnol) che dopo averlo aiutato distrattamente nelle sue indagini si appassiona alla vicenda, intricata, misteriosa e a tratti inquietantemente affascinante. In una lunga serata fra vino e fumo di sigarette i due tracciano su di una lavagna magnetica i profili dei protagonisti della vicenda, i loro legami, la cronologia degli eventi e le ingerenze di poteri occulti, come la loggia massonica P2, o manifesti, come il Vaticano e le istituzioni statali del tempo. Ne emerge una complessa ragnatela nella quale appare impossibile orientarsi, troppi sono i fili che la compongono e le figure che hanno contribuito a tesserla. Più i due scendono in profondità più la questione sembra irrisolvibile e la ferita insanabile.
Nella seconda parte dello spettacolo un nuovo personaggio aiuterà Gerardi a fare luce sulla questione, Gero Grassi, vice presidente della Seconda Commissione Parlamentare sul Caso Moro conclusa nel 2018. In un dialogo avuto con quest’ultimo emergono nuovi indizi, nuove situazioni, nuovi protagonisti, testimonianze e indagini che mettono in discussione lo scenario sino a quel momento delineato. Verità scomode, difficili da accettare ma necessarie per placare quel dolore che da anni affligge Gerardi, indispensabili per cercare di sanare una ferita che ancora oggi appare aperta, un mistero di fronte al quale ciascuno di noi dovrebbe pretendere chiarezza.

LaFeritaNascosta1Un racconto coinvolgente, elaborato a fronte di un’attenta ricerca durata oltre due anni fra documenti parlamentari, indagini della polizia, sentenze della magistratura ed una vasta bibliografia in merito. Con semplicità e ironia Gerardi trascina il pubblico all’interno di un dramma irrisolto senza scadere in teorie del complotto o pericolose illazioni, ma basandosi unicamente su fatti accertati e incontrovertibili. La sua narrazione è accompagnata dalla chitarra di Matteo Campagnol, che oltre al suo ruolo attoriale diviene colonna sonora dello spettacolo. Un sound pulito ed emotivo che riempie la sala e contribuisce ad empatizzare con l’intimo racconto di Gerardi, che con gli spettatori parla e ragiona, nel tentativo di trasmettere interesse e risvegliare un forte desiderio di verità.
Particolare attenzione viene riposta nella descrizione di Aldo Moro, figura spesso conosciuta principalmente per la sua tragica scomparsa ma dalla ricca e interessante carriera politica, la cui rilevanza è stata enorme nella Prima Repubblica e la cui integrità morale è stata di esempio per molti politici del suo tempo e non solo.
La Ferita Nascosta, al suo secondo anno in scena, continua a riscuotere successo fra il pubblico, che accoglie calorosamente gli attori in scena e vive con loro la sensazione di smarrimento che provoca la vicenda narrata. Una storia che colpisce e che appassiona poiché, nonostante le indagini e nonostante il progressivo emergere di nuove verità, resta sempre una lesione, una piaga che ha lacerato l’Italia e con essa ciascuno di noi.

Lorenzo Bartolini 12-05-2019

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